[30/01/2009] Comunicati

Merkel: «Creare un consiglio economico dell´Onu basato sullo sviluppo sostenibile»

LIVORNO. Creare un "Consiglio economico delle Nazioni Unite", sul modello de Consiglio di sicurezza. E´ quanto proposto oggi da Angela Merkel, cancelliera tedesca, al Forum economico mondiale di Davos, in Svizzera. Secondo la Merkel il Consiglio economico dell´Onu sarebbe uno strumento utile a garantire la «regolazione dei mercati, la liberalizzazione del commercio e la protezione dell´ambiente» spiega l’Ansa.

Sarebbe una buona notizia già così, ma se si vanno a cercare le parole esatte di Angela Merkel, si scopre che lei non ha parlato di “protezione dell’ambiente”, ma di «einer Charta des nachhaltigen Wirtschaftens», ovvero di una carta per lo sviluppo sostenibile che «potrà essere utilizzata da un Consiglio economico mondiale delle Nazioni unite».

C’è di più, perché la Merkel afferma che «nonostante tutte le critiche che si possono rivolgere alle Nazioni Unite, non vi è alcun altro organismo che ha una legittimità simile» e per questo il cancelliere tedesco proporrà questa carta universale per lo sviluppo sostenibile anche al Fondo monetario internazionale, l´Ocse, la Banca Mondiale, l´Organizzazione mondiale del commercio e l´Organizzazione internazionale del lavoro.

Per la Merkel la strada giusta è ancora una volta l’economia sociale di mercato che guardi però a tre principi fondamentali: il mercato libero, l´uso prudente delle risorse e la riduzione della povertà.

La proposta della Merkel, che in un certo modo ricorda quella fatta nell’estate del 2006 dall’allora presidente francese Chirac che invocava una Onu dell’ambiente, parte da un presupposto fondamentale: l’ambiente è ingovernabile a livello dei singoli paesi, e attualmente la governance ambientale europea si limita ad essere pressoché solo cultura e informazione.

Del resto l’intervento del cancelliere tedesco è perfettamente in sintonia con quanto affermato poche ore prima sempre a Davos del segretario dell´Onu Ban Ki Moon che aveva rivelato la consapevolezza dell´insostenibilità di una crescita senza se e senza ma basata sulla dissipazione delle risorse naturali. Ma se Ban lamentava la mancanza di potere da parte dell’Onu, esautorato del proprio ruolo a casa della frammentazione dei compiti delegati alle altre istituzioni economiche mondiali, la Merkel va decisa al cuore del problema proponendo un nuovo consiglio economico dell’Onu, che questa volta tenga ben presente la limitatezza delle risorse e il concetto di sviluppo sostenibile.

Che sia finalmente l’anello mancante tra l’homo di Davos e l’homo sapiens sostenibilis, di cui parliamo in apertura?

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