[03/02/2009] Energia

Il piano strategico di Terna, tra sostenibilità, supergrid e fonti rinnovabili

LIVORNO. Oggi sul Sole24Ore il direttore operazioni Italia di Terna, Gianni Armani, ha spiegato che per irrobustire la rete elettrica, renderla più capillare e fluida e immettervi crescenti dosi di intelligenza, controllo ed elasticità necessari per la crescita delle – incostanti – fonti rinnovabili, la parola chiave è ‘supergrid’. Non fantascienza, ma qualcosa sulla quale Terna (ma altre aziende europee) lavora ormai dal 2003, l’anno del black out. In sostanza si tratta di un sistema di vasi comunicanti tra regioni e nazioni.

Pur ritenendo che queste operazioni non si adattino del tutto a quella che dovrebbe essere la migliore gestione sostenibile della produzione e distribuzione dell’energia del futuro – ovvero non più la logica dei grandi impianti ma la produzione diffusa (casa per casa, condominio per condominio) – in una fase di transizione è comprensibile che si cerchi di porre rimedio ad esempio a situazioni come in Spagna, dove le massicce centrali eoliche si sono attivate di colpo sotto una perturbazione mettendo in crisi l’intera rete nazionale. Così Terna da tempo sta lavorando su questo processo che, va detto, gli stessi Usa di Obama (supergrid statunitense) stanno mettendo in opera per collegare una costa con l’altra al posto delle vecchie reti elettriche (ci ricorda sempre il Sole24Ore) finora a macchia di leopardo.

L’amministratore delegato di Terna Flavio Cattaneo ha illustrato proprio oggi alla comunità finanziaria e ai media il piano strategico relativo al periodo 2009-2013, approvato dal consiglio di amministrazione della società, presieduta da Luigi Roth, presente all’incontro. Le principali linee strategiche sono: Crescita sostenibile tramite lo sviluppo della rete di trasmissione nazionale (Rtn), con un piano di investimenti complessivo pari a circa 3,4 miliardi di euro nel periodo 2009–2013, in crescita di 300 milioni di euro rispetto al piano precedente.

Il piano di investimenti di Terna prevede, nel quinquennio, una spesa di circa 3,4 miliardi di euro, con una crescita di 300 milioni di euro rispetto a quanto annunciato lo scorso anno (3,1 miliardi di euro). In linea con gli anni scorsi, l’incremento del piano di investimenti è sostanzialmente legato ai progetti di sviluppo, che rappresentano circa il 77% del totale, e che passano da 2,5 miliardi di euro, annunciati lo scorso anno, a 2,6 miliardi di euro. Di questi, 2,3 miliardi riguardano investimenti legati a progetti già inseriti nel Piano di sviluppo nazionale, i restanti 300 milioni si riferiscono principalmente ad investimenti previsti dal piano di difesa e ad altri investimenti dovuti all’allargamento atteso del perimetro. I restanti 800 milioni sono destinati alla manutenzione e ad altri investimenti.


Circa la metà del totale degli investimenti rientra nella tipologia fissata dall’Autorità per l’energia elettrica e il Gas (Aeeg), per cui è prevista una remunerazione aggiuntiva del 3% - rispetto alla remunerazione base del 6,9% - mentre il 29% appartiene alla tipologia incentivata al 2%.

Gli investimenti previsti dal Piano – si legge nel comunicato di Terna - equivalgono ad una media annua vicina ai 700 milioni di euro. È una sfida importante per la società – dicono - che si è strutturata per rispondere in modo adeguato, confermando la capacità di sostenere elevati livelli di investimento. Obiettivo di Terna è quello di dotare il sistema elettrico di una gestione sempre più efficiente e sicura dei flussi di energia. Gli interventi in programma consentono in particolare di ridurre le congestioni locali eliminando le “strozzature” di rete nonché di potenziare la Rete, favorendo l’utilizzo di nuova capacità di generazione anche da fonte rinnovabile, rafforzando anche il sistema di trasmissione e l’interconnessione del Nord Italia.

A questo scopo proseguono anche gli studi di fattibilità delle interconnessioni elettriche con l’estero che rivestono un ruolo di primaria importanza nel duplice obiettivo di rafforzare la sicurezza del sistema e di differenziare le fonti di approvvigionamento. Oltre ad alcuni progetti esistenti con Francia e Slovenia, il più avanzato studio di interconnessione riguarda i Balcani, in particolare il Montenegro, dove Terna ha già firmato un accordo preliminare con l’operatore elettrico locale.

Inoltre, sono allo studio alcuni progetti di merchant lines per l’interconnessione con alcuni Paesi del Mediterraneo tra cui Tunisia e Albania. Reti queste, quella balcanica e quella con l’Albania, che però abbiamo già avuto modo di dire che potrebbero nasconderela volontà di portare energia nucleare prodotta in questi paesi verso l’Italia e non energia rinnovabile (eolica) come si vorrebbe far credere.

Le principali opere previste in Italia da Terna sono: collegamento in cavo sottomarino tra Sardegna e penisola italiana (SA.PE.I.); collegamento Sorgente – Rizziconi ( Sicilia/Calabria); razionalizzazione della rete della città di Torino; linea Dolo-Camin (Veneto) ; linea Foggia – Benevento (Puglia/Campania) ; linea Santa Barbara-Casellina, tra le città di Firenze e Arezzo; riassetto della rete nord della Calabria; razionalizzazione dei sistemi elettrici che interessano il territorio della Valcamonica; linea Trino-Lacchiarella (Piemonte/Lombardia).

Il completamento dell’acquisizione di ELAT permetterà di allargare il perimetro della Rete di trasmissione nazionale con benefici sulla pianificazione degli interventi di razionalizzazione sul territorio nonché come opportunità di ripotenziamento di linee esistenti.

Non mancano opere definite di sostenibilità ambientale: alla realizzazione di nuovi impianti – dice Terna - sono infatti spesso associate numerose opere di razionalizzazione che prevedono la rimozione di tralicci obsoleti con conseguente riduzione dell’impatto ambientale delle infrastrutture elettriche. Su questo versante nel corso del triennio 2006-2008 sono stati portati a termine o avviati importanti progetti: area di Milano: rimossi 10 km di elettrodotti a 220 kV a seguito della realizzazione della nuova linea a 380 kV “Turbigo-Rho”; Cagliari: eliminati 12 km di linee elettriche nel Parco Molentargius-Saline con lo smantellamento di 28 tralicci, di cui 10 dallo stagno, a beneficio della ricca avifauna locale. Tale intervento è collegato al riassetto della rete nell’area di Cagliari; Valcamonica e Valtellina: avviati i lavori per la razionalizzazione della rete elettrica; il progetto prevede l’abbattimento di 160 km di linee e tralicci obsoleti e la sostituzione con cavo interrato delle infrastrutture elettriche dell’area per complessivi 110 km di rete elettrica. L’opera è stata resa possibile dall’entrata in servizio dell’elettrodotto di interconnessione tra l’Italia e la Svizzera denominato San Fiorano – Robbia. Opere comunque guià fatte e che non riguardano, quindi, il prossimo quinquennio.

Interessante poi quanto Terna sostenga sulla qualità e la sicurezza della Rete, rispetto allo scenario energia. Terna, si legge, deve garantire la sicurezza del sistema elettrico e la massima qualità del servizio di trasmissione, in linea con i livelli previsti dal Codice di Rete e con le best practices internazionali. In termini di sicurezza, gli investimenti legati al Piano di difesa sono incrementati del 40% rispetto al Piano precedente con l’obiettivo di accrescerne l’affidabilità e l’efficienza attraverso interventi nella rete di Tlc e nei sistemi It, aumentando così la protezione degli asset. E relativamente ai consumi di energia, Terna segnala che nel 2008 si è verificata la prima flessione nella domanda di elettricità dal 1981 ad oggi e la previsione per i prossimi dodici mesi è di un ulteriore calo della domanda. Situazione che almeno nel 2008 non si può spiegare solo con la crisi, anche se è difficile quantificare quanto le azioni sul risparmio e sull’effcienza abbiamo già inciso e incideranno in futuro.

Infine Terna ricorda il suo impegno per la sostenibilità, in linea con il codice etico di cui si è dotata, che arricchisce la determinazione al miglioramento continuo del Gruppo, con obiettivi che mirano al sostegno della crescita nel medio-lungo termine. Sul fronte ambientale, oltre agli effetti positivi già ricordati – eliminazione di linee nel quadro dello sviluppo della rete e riduzione delle perdite di rete – il miglioramento delle performance sarà guidato dal sistema di gestione ambientale che ha ricevuto la certificazione ISO14001. Terna è tra le cinque società quotate dell’S&PMib che possono esibire le certificazioni ambiente ISO 14001, qualità ISO 9001 e sicurezza del lavoro OHSAS 18001. Terna è impegnata, anche attraverso accordi con il WWF e la LIPU, sul fronte della tutela della biodiversità.

Terna ha ottenuto negli ultimi tre anni numerosi riconoscimenti in tema di sostenibilità ambientale: dal gennaio 2009 è tra le dieci aziende europee insignite del Ruban d’Honneur dalla European Business Award 2009 nella categoria Sustainability. Oltre ad essere riconfermata nel FTSE4Good, l’indice borsistico del Financial Times Stock Exchange di Londra che raggruppa le migliori aziende europee che si sono distinte in tema di sviluppo economico sostenibile, è inserita nel Global Sustainability Index (GSI), nell’Ethical Index Euro, nell’ Axia Ethical Index e nell’ Axia CSR Index.

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