[04/02/2009] Energia

L´europarlamento guarda alle rinnovabili e ammette: «Il nucleare di IV generazione è lontanissimo»

LIVORNO. Il parlamento europeo torna a chiedere misure ed interventi contro i cambiamenti climatici. Lo ha fatto oggi con l’approvazione di un documento che illustra poi nel dettaglio le misure che occorrerebbe prendere nei campi della politica estera energetica dell´Unione europea, e delle politiche interne ai paesi membri riguardo all´energia, i biocombustibili, l´efficienza energetica, i trasporti e la logistica, il turismo, l´agricoltura, le foreste e la pesca.

L’europarlamento raccomanda inoltre azioni riguardo al sistema di scambio di quote di emissioni, alla gestione delle risorse idriche e al trattamento dei rifiuti, oltre a interventi per la tutela della salute. Nel documento si sottolinea il ruolo dell´innovazione, anche per rilanciare l’economia l´occupazione, si sostiene la promozione delle nuove tecnologie, e si propongono misure nel settore dell´istruzione, della formazione e della comunicazione.

Il parlamento di Strasburgo chiede anche la creazione di una comunità europea delle energie rinnovabili ed esorta il sostegno allo sviluppo di tecnologie di trasporto ecocompatibili, come vetture a idrogeno, elettriche, a pile a combustibile, ibride o a biocarburante.

Per quanto riguarda il finanziamento e le questioni di bilancio, il Parlamento rileva che l´Ue dovrebbe impegnarsi seguendo il principio di solidarietà, sia negli ambiti chiave della ricerca e dello sviluppo di tecnologie per la lotta al cambiamento climatico e dell´aiuto allo sviluppo nel settore del clima sia nel sostegno alle misure di adattamento transnazionali, all´aumento dell´efficienza e all´aiuto nelle catastrofi.

Esorta quindi la Commissione a redigere un inventario di tutti gli strumenti di finanziamento e della loro rilevanza per gli obiettivi europei di protezione del clima, per poter adeguare le linee del bilancio ai requisiti necessari della politica climatica, senza escludere la possibilità di creare nuovi fondi dedicati e di attivare pertanto nuove risorse. Invita inoltre il Consiglio ad affrontare la questione degli stanziamenti specifici inutilizzati, riorientandoli, se occorre, sulle politiche per il clima.

In materia di energia nucleare, dove gli Stati membri sono liberi di scegliere se inserire o meno questa fonte nel mix energetico, il parlamento europeo ha sollecitato la Commissione «a riservare un´attenzione particolare ai rifiuti nucleari e al loro intero ciclo, allo scopo di migliorare la sicurezza».
Formulando le proprie raccomandazioni per una futura politica integrata dell´Ue sul cambiamento climatico, il parlamento «ritiene che la ricerca sulla fattibilità tecnologica della fusione nucleare nel reattore di ricerca ITER sia il primo passo per avvicinarsi all´obiettivo di un utilizzo commerciale di questa forma di energia» e sottolinea che il raggiungimento di questo obiettivo - tutt´altro che scontato - «dipende in larga misura dall´erogazione a lungo termine di finanziamenti alla ricerca».

Il parlamento è comunque consapevole del fatto che questa tipologia di fonte energetica potrà fornire «un eventuale contributo al mercato dell´energia solo nel lunghissimo periodo».

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