[05/02/2009] Energia

Galsi, tanti dubbi e poche certezze

LIVORNO. All’indomani della quasi bocciatura da parte dell’Unione Europea, che non l’ha incluso nelle opere finanziabili, il progetto del gasdotto Galsi è stato al centro di un incontro che si è svolto ieri a Roma al ministero dello Sviluppo economico alla presenza di alcuni tecnici della stessa Galsi, e dei rappresentanti degli enti locali sardi e toscani.

Alla riunione è stato illustrato lo stato di avanzamento della progettazione del gasdotto, che se realizzato costituirà una struttura strategica di grande importanza per l’approvvigionamento energetico dell’area Centro-nord del Paese e della Sardegna, mentre le ricadute per la Toscana sono assai dubbie, visto che nella fase di ideazione del progetto dalla Toscana non è arrivato alcuna proposta di coinvolgimento, inoltrata invece a progetto già scritto e gas già assegnato: il metano proveniente dall’Algeria infatti farà prima tappa in Sardegna, dove circa 1,2 di metri cubi serviranno a metanizzare l’isola, quindi giungerà all’Elba e poi attraverserà la Toscana per raggiungere la sua destinazione in Emilia Romagna, a disposizione di Hera e di altri partner industriali, che hanno seguito il progetto fin dall’inizio.

Per la Provincia era presente l’assessore Marcello Canovaro (Nella foto) insieme al dirigente del dipartimento Ambiente, Reginaldo Serra, che hanno posto all’attenzione le questioni relative alla salvaguardia ambientale con riferimento, in particolare, alla tutela delle dune costiere, dell’ambiente umido, delle praterie di posidonia e dei canali di bonifica. La Provincia e la Regione hanno, inoltre, evidenziato la necessità di prevedere una maggiore utilità del gasdotto per i territori di competenza, con una ricaduta positiva in termini di approvvigionamento del metano in ambito provinciale e regionale.
Assessore Canovaro, cosa è stato detto alla riunione riguardo al mancato inserimento di Galsi tra i progetti finanziati dall’Ue?
«Si trattava di una conferenza di servizi, quindi molto tecnica, che non aveva all’ordine del giorno la possibilità di definire questioni legate al finanziamento della società. Il tema dei finanziamenti sarà una delle questioni che dovremo affrontare con Galsi e che l’europarlamentare Monica Giuntini porterà a Bruxelles».

Se Galsi andasse avanti, quali vantaggi potrebbero arrivare dal gasdotto algerino per la Toscana?
«Con la Regione abbiamo ribadito la richiesta di un coinvolgimento nel progetto del territorio elbano. Chiederemo alla società Galsi un approfondimento della questione per verificare la possibilità di metanizzazione dell’isola».

Perché nell’ambito delle compensazioni ambientali, nella riunione di ieri non avete posto con forza la proposta di una riconversione a metano delle più inquinanti centrali a olio combustibile di Piombino e Livorno?
«Ripeto che si trattava di una riunione tecnica, legata soprattutto ad individuare il percorso dei tubi nel nostro territorio. La regione ha comunque chiesto che il quantitativo di gas che approderà in Toscana sia aumentato dai 6,8 miliardi di metri cubi attualmente previsti ad 8. Una volta accertata questa disponibilità tecnica – che in linea di massima ci è stata confermata dai tecnici Galsi - sarà possibile fare un ragionamento sull’utilizzo di questo surplus di metano in sostituzione dell’energia prodotta dalle centrali a olio combustibile di Livorno e Piombino».

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