[13/02/2009] Consumo

Cereali: raccolti record nel 2008, ma prezzi ancora alti

ROMA: Secondo l´ultimo rapporto Fao, "Crop Prospects and Food Situation" (Prospettive dei raccolti e situazione alimentare), nel 2009 nel mondo la produzione cerealicola sarà inferiore rispetto ai livelli record del 2008, soprattutto a causa di semine più scarse e condizioni climatiche sfavorevoli che faranno calare la produzione cerealicola nella maggior parte dei principali paesi produttori.

Secondo il rapporto «in Europa e negli Stati Uniti nonostante condizioni generalmente favorevoli per il grano invernale, le superfici seminate sono diminuite in ragione dei previsti minori guadagni rispetto all´anno scorso, insieme al persistere dei prezzi alti degli input agricoli. Nei Paesi a basso reddito con deficit alimentare, le prospettive per la produzione cerealicola agli inizi del 2009 sono al ribasso. Le prime previsioni indicano un raccolto di mais più ridotto in Africa australe. Condizioni di siccità prolungata stanno avendo effetti negativi sulla produzione di grano in Asia, specialmente in Cina per la produzione di grano invernale. Le precipitazioni sono state scarse anche in India. Tuttavia, molto dipenderà dalla produzione di riso che in Asia deve ancora essere piantato. In Sudamerica, la produzione di grano del 2008 è stata dimezzata a causa della grave siccità in Argentina, e le persistenti condizioni di siccità stanno avendo effetti negativi sulla produzione di cereali secondari della regione».

Per quanto riguarda la produzione di cereali del 2008 e l´utilizzo cerealicolo mondiale nel 2008/09, la Fao prevede un saldo positivo degli stock pari a 496 milioni di tonnellate disponibili per il 2009/10, il livello più alto mai raggiunto dal 2002. Una buona notizia anche per i Paesi a basso reddito con deficit alimentare che, grazie ai raccolti superiori alla media del 2008, vedono diminuire la situazione di squilibrio tra la domanda e l´offerta.

Dopo la fiammata speculativa di inizio 2008, i prezzi sono diminuiti nella seconda metà dell´anno, ma restano alti nei mercati interni di molti paesi in via di sviluppo, con pesanti ripercussioni sulle fasce di popolazione più vulnerabili. In Africa australe ed in America centrale, i prezzi dei principali prodotti alimentari non sono diminuiti, anzi, hanno continuato a crescere.

Nei Paesi dell´Africa occidentale ed orientale, i prezzi sono decisamente calati dall´inizio dei raccolti di settembre-ottobre, ma a gennaio erano ancora ben al di sopra del livello di un anno fa, situazione ancora più grave per gli alimenti base in queste regioni, il riso e il grano importati, per i prezzi continuano a salire. Grano e riso restano ancora cari anche in molti Paesi poveri dell´Asia, come ´Afghanistan, Pakistan e Sri Lanka.

Crisi alimentari con origini diverse colpiscono 32 Paesi, mentre la situazione nella Striscia di Gaza è sempre più preoccupante dopo l´ultimo intervento militare israeliano. In Africa orientale, una miscela di guerre, disordini interni, condizioni climatiche sfavorevoli hanno prodotto una fortissima insicurezza alimentare per più di 18 milioni di persone, mentre in Africa australe 8,7 milioni di esseri umani soffrono di insicurezza alimentare a causa del cambiamento climatico e di sconvolgimenti politici e malgoverno, come nello Zimbabwe.

In Africa sono colpiti da: Eccezionale deficit complessivo di produzione alimentare/forniture: Kenya, Lesotho, Somalia, Swaziland, Zimbabwe; Diffusa mancanza di accesso al cibo: Eritrea, Liberia, Mauritania e Sierra KLeone; Grave insicurezza alimentare localizzata: Burundi, Ciad, Congo, Costa d´Avorio, Etiopia, Guinea, Guinea Bissau, Repubblica Centrafricana, Repubblica democratica del Congo, Sudan e Uganda.

In Asia: l´Iraq è a rischio per la scarsità di piogge; Diffusa mancanza di accesso al cibo per Afghanistan e Corea del nord; Grave insicurezza alimentare localizzata: Bangladesh, Iran, Nepal, Myanmar, Sri Lanka, Tagikistan, Timo Leste. In America latina , Haiti e Cuba devono far fronte a gravi insicurezze alimentari localizzate a seguito degli uragani che le hanno colpite.

Nel 2009 in Africa la mancanza di pioggia potrebbe mettere ulteriormente in difficoltà: Kenya, Liberia, Somalia e Tunisia, mentre i disordini politici potrebbero costare ancora molto cari allo Zimbabwe. In Asia l´Afghanistan è a forte rischio per il maltempo, la guerra e la crescita dei prezzi alimentari. Le condizioni meteo avverse potrebbero produrre gravi scarsità di cibo in Tagikistan ed Uzbekistan.

Problemi anche per l´Argentina, unico Paese del Sudamerica per il quale si prevedono ancora piogge insufficienti che potrebbero compromettere la produzione cerealicola. "Crop Prospects and Food Situation" si occupa anche di biocombustibili. Secondo le stime Fao per l´anno commerciale 2008/09 (luglio/giugno) «il volume di cereali utilizzato per la produzione di biocombustibili sarà di 104 milioni di tonnellate - il 4,6% della produzione cerealicola mondiale, un aumento del 22% rispetto alla quantità stimata per il 2007/08».

Il rapporto prevede un aumento dell´impiego complessivo di cereali per la produzione bioenergetica
negli Usa, che produrranno circa 93 milioni di tonnellate ( 91 milioni da mais), il 19% in più rispetto al 2007/08. Una crescita dei biocarburanti prodotti con il mais ancora rapida ma minore di quella che ci si aspettava, frenata dal brusco calo del prezzo del petrolio e dalla crisi economica mondiale.

Torna all'archivio