[18/02/2009] Parchi

Anche l´Uisp dice no alla riapertura di carceri speciali a Pianosa e all´Asinara

LIVORNO. Anche L´Unione italiana sport per tutti, è contraria alla proposta di riapertura delle carceri dell´Asinara e di Pianosa, inserita nel decreto sicurezza. L´Uisp spiega che interviene «sulla base della sua esperienza quotidiana di attività di sport per tutti sia nei parchi, sia nelle carceri». Inoltre l´associazione sportiva nel 2008 ha firmato un protocollo d´intesa col ministero dell´ambiente per ridurre l´impronta ambientale dello sport e svolge attività sportive all´interno di alcuni Parchi nazionali, anche in quello dell´Arcipelago toscano.

Secondo Santino Cannavò, responsabile nazionale ambiente e sostenibilità Uisp, «La scelta del governo sacrifica due aree protette di pregio e valore quali il parco dell´Asinara, un´area marina, ed il parco nazionale dell´Arcipelago toscano e lo fa contro il volere delle rispettive regioni, Sardegna e Toscana, in questo modo il governo nega la valenza intrinseca di tali aree e le potenzialità di sviluppo economico che costituiscono per il territorio e per le popolazioni locali. La decisione del governo riapre una discussione ormai ricorrente. Quale deve essere l´uso e la gestione più idonea del territorio? Quale deve essere il coinvolgimento delle popolazioni locali? Quale il loro assenso ad un uso collettivo del territorio dove vivono? Il problema è sorto in Campania per la collocazione delle discariche, a Vicenza per l´ampliamento della base Nato, e oggi riguarda le isole dell´Asinara e di Pianosa. Le popolazioni locali hanno già conosciuto l´effetto negativo del vivere all´ombra di quelle carceri e hanno vissuto la tanto auspicata riconversione di tali aree in parchi naturali! La popolazione, i giovani, le forze sociali ed imprenditoriali hanno creduto in un riscatto attraverso la salvaguardia dell´ambiente e la sua valorizzazione. Il caso specifico ci porta a fare delle valutazioni negative sia sulla politica carceraria del governo, sia sulla sua politica ambientale. Nel primo caso critichiamo la costruzione di nuovi carceri a discapito di programmi per il reinserimento sociale; nel secondo la mancanza di una corretta gestione delle aree protette e la loro valorizzazione sociale. Crediamo, al contrario, che le due politiche, quella sociale e quella ambientale, possano sviluppare progetti in sinergia per migliorare la qualità dei territori e la vita dei cittadini».

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