[20/02/2009] Energia

Usa e Canada: insieme contro il global warming

LIVORNO. In Canada la visita di Barack Obama era molto attesa e i risultati non sembrano essere mancati. Il presidente Usa e il primo ministro canadese Stephen Harper si sono impegnati a rafforzare la operazione bilaterale, in particolare per quel che riguarda la crisi economica globale, i cambiamenti climatici e la sicurezza internazionale, soprattutto per quel che riguarda l´impegno canadese in Afghanistan.

In una conferenza stampa congiunta Obama e Harper hanno detto che lavoreranno insieme per far fronte alla recessione economica globale basandosi su «sforzi di stimolo mutualmente vantaggiosi».

Il capo del partito conservatore del Canada, il liberista Harper, ha detto: «Conveniamo sulla necessità di un´azione concreta immediata mirante a ripristinare la crescita economica e a proteggere i lavoratori e le famiglie colpite più gravemente dalla recessione abbassando le tasse, assicurando l´accesso al credito e procedendo a spese suscettibili di sostenere e stimolare l´attività economica».

I due leader nordamericani hanno deciso anche di stabilire «un dialogo dinamico» per ridurre le emissioni di gas serra e o per lottare contro il cambiamento climatico, anche questa è una svolta per il governo di centro-destra del Canada che fino ad ora era stato un fedele alleato di George W. Bush contro il Protocollo di Kyoto ed ogni proposta di limiti obbligatori delle emissioni di gas serra.

«Sono venuto in Canada per il mio primo viaggio come presidente - ha detto Obama – per insistere sulla vicinanza e l´importanza delle relazioni tra i nostri due Paesi e riaffermare gli impegni degli Stati Uniti a lavorare con i loro partner per far fronte alle sfide comuni del nostro tempo».

Obama ha incontrato anche il leader dell´opposizione canadese, il leader del partito liberale Michael Ignatieff che ha detto che «Il Canada e gli Stati Uniti devono prendere questa occasione per stabilire norme comuni sulle emissioni di gas serra, che farebbero della nostra industri automobilistica, all´indomani della crisi, la più eco-performante al monde. Il presidente Obama da al Canada una chance inusuale per sviluppare una scelta comune di sfruttamento ragionevole delle risorse energetiche. Dobbiamo intenderci sul sistema di scambio dei diritti di emissioni e fissare limiti assoluti per definire degli obiettivi precisi per l´industria. Il nostro partenariato ambientale dovrà comprendere il Grande Nord. Applaudiamo alla decisione di non intraprendere la trivellazione nel Rifugio faunistico nazionale dell´Artico, ma riaffermiamo la nostra legittima posizione che vuole che il Passaggio a Nord-Ovest sia una via navigabile interna e non uno stretto internazionale, senza lasciare che questo punto di disaccordo tra noi mini gli sforzi congiunti per assicurare la buona supervisione del Canada del traffico marittimo in quel luogo».

Il ministro canadese dell´ambiente, Jim Prentice, ha detto che le elezioni Usa hanno avuto un impatto positivo: «Il presidente Obama ha parlato di ambiente con molta determinazione e passione. Abbiamo dunque un partner nordamericano molto interessato ad agire, e questo nella stessa direzione del nostro governo».

I settori prioritari della collaborazione Usa.Canada indicati da Prentice sono, oltre al cambiamento climatico, i bacini fluviali e la qualità dell´aria.

«E´ possibile che arriveremo a costruire un sistema di limiti e scambi delle emissioni di gas serra – ha detto il ministro dell´ambiente canadese – ma questo sarà molto complesso. Quello che potrebbe essere realizzato può essere, per esempio, la costituzione di un sistema canadese e di un sistema americano paralleli, legati grazie ad un mercato comune di scambi».

Il Canada comunque rivendica riduzioni volontarie di emissioni di gas serra entro il 2020: il 20% contro il 14%, anche se il peso reale del taglio Usa, e visto che si sta parlando del maggiore inquinatioere del pianeta insieme alla Cina, è maggiore di quella canadese

Prentice risponde anche alle critiche che vengono dagli Usa sullo sfruttamento delle sabbie bituminose e sull´estrazuone di petroolio in ambienti delicati: «Dobbiamo essere una superpotenza energetica responsable. Questo vuol dire che dobbiamo sforzarci di produrre questo petrolio nella maniera più pulita possibile. Negli Stati Uniti, il presidente sconvolge i cittadini parlando loro di carbone pulito (clean coal). Allo stesso modo, la nostra sfida è quel che io chiamo il "petrolio pulito" (clean oil). Occorre assicurare che il greggio che produciamo sia il più pulito possibile. Possiamo eccellere in questo, nella stessa maniera in cui gli Usa possono eccellere nel produrre carbone pulito».

Più che un ripensamento sembra una nuova trovata da mega-greenwashing per continuare a fare come prima, ma secondo il ministro dell´ambiente ci sarebbero disponibili due tecnologie per fare il miracolo: «L´utilizzo di fonti di energie alternative per estrarre il petrolio, come il gas naturale o il nucleare, per esempio. Ed il sistema di cattura e stoccaggio del carbonio che, in una parola, permette di eliminare le emissioni di gas serra e di seppellirle sotto terra».

Pensiamo che, nonostante Obama, i canadesi debbano restare molto preoccupati per un governo che vuole usare l´energia nucleare per estrarre petrolio che produrrà altro inquinamento. Una specie di chiusura di un cerchio nel quale la sostenibilità è una specie di specchietto per le allodole.

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