[25/02/2009] Aria

La Polarstern semina ferro e polemiche nell’Atlantico

LIVORNO. La nave oceanografica tedesca Polarstern ha avviato a nord-est della colonia britannica delle isole della Georgia del sud (a nord dell’Antartide) il maggior esperimento di fertilizzazione del mare con il ferro, che dovrebbe permettere di verificare un maggiore assorbimento della CO2 e contrastare il riscaldamento globale.

L’esperimento indo-tedesco, denominato Lohafex (Loha in Hindi significa ferro e Fex sta per Fertilization Experiment), iniziato nell’Atlantico meridionale punta a far crescere il fitoplancton attraverso lo sversamento di 20 tonnellate di solfato di ferro in un’area di 300 chilometri quadrati. Al progetto avviato il 7 gennaio parteciperà fino al 17 marzo un team interdisciplinare formato da 48 scienziati di India (29), Germania(10), Italia (3), Spagna (2), Gran Bretagna (2), Francia (1) e Cile (1).

Il ferro dovrebbe fungere da fertilizzante per le alghe che così assorbirebbero più C02 durante la fotosintesi. L’esperimento di “arricchimento” degli oceani con il ferro dovrebbe servire a dimostrare che è possibile combattere il global warming attraverso una gigantesca opera di geo-eco-ingegneria applicata alla mutazione della capacità di assorbimento della CO2 da parte del mare.

Una teoria che non convince affatto gli ambientalisti che ritengono questa tecnica imprevedibile e con possibili conseguenze dannose se attuata a livello globale.

Stephan Lutter, del Wwf Intarnational, ha detto a “Tierramerica” che «L’assorbimento del biossido di carbonio mediante l’attivazione della crescita di alghe in mare non costituisce un metodo efficace contro il cambiamento climatico e, in più, contiene grandi rischi ambientali. Il mare può convertirsi in un “bireattore”».

Inoltre, il problema e la debolezza della fertilizzazione degli oceani è che punta ad aumentare l’assorbimento della CO2 non a ridurne le emissioni, quindi e di fatto, non prevede nessun cambiamento in un modello di sviluppo che ha ben altre ricadute sull’intero ambiente planetario.

Lutter sottolinea che «Una conseguenza di questo tipo di progetti rischiosi potrebbe che mancheranno i finanziamenti in altri ambiti per ricerche ragionevoli per il risparmio energetico, per ottenere energia rinnovabile e per diminuire le emissioni di gas serra».

Critiche molto forti (e crescenti) alle quali risponde su Tierramérica Ulrich Bathmann, dell’Alfred Wegener Institutes für Polar- und Meeresforschung, responsabile del progetto insieme al National institute of oceanography dell’India, «L’obiettivo del nostro esperimento è quello di manipolare un punto dell’océano nel suo contesto naturale per capire e quantificare i processi che caratterizzano gli ecosistemi oceanici. Le prove dimostreranno come reagisce il plancton all’immissione di ferro, che quantità di fitoplancton si forma, che quantità di CO2 è assorbita, che quantità di carbonio permane nel sistema e quanto carbonio viene inghiottito nelle profondità dell’oceano».

L’Argentina, che rivendica una qualche sovranità sulla Georgia del sud, è preoccupata per l’esperimento ed ha chiesto spiegazioni all’ambasciata tedesca a Buenos Aires, visto che anche se l’esperimento avviene in acque internazionali, potrebbe avere conseguenze sulle acque che interessano l’Argentina dal punto di vista economico.

Gli ambientalisti sottolinaeano che quanto sta avvenendo nell’estremo meridione dell’oceano Atlantico è in contrasto con le norme internazionali e che la nona conferenza delle parti della Convenzione sulla diversità biologica, tenutasi nel maggio 2008 poprio in Germania, ha espresso forti dubbi e critiche verso la fertilizzazione del mare. Critiche delle quali è rimasta traccia anche sul sito del ministero dell’ambiente della Germania, dove si può leggere: «La Conferenza ha preso una chiara posizione contro le attività di fertilizzazione artificiale delle aree marine con il proposito dell’assorbimento del biossido di carbonio. La ragione è che gli scienziati temono gravi conseguenze negative per l’ambiente marino». Poi, il 26 gennaio, il governo di Berlino ha dato il via libero al Lohafex.

Un esperimento che secondo Bathmann «Mercia bene. La fertilizzazione è stata effettuata in un vortice oceanico chiuso. Il fitoplancton cresce e la biomassa si è più che duplicata»

Tedeschi e indiani stanno facendo quel che non riuscì nel 2007 all’impresa Usa Planktos, che dovette rinunciare ad un progetto di fertilizzazione con il ferro del mare intorno alle Galapagos, per la forte opposizione degli ambientalisti e delle autorità equadoregne.

Anche se Lohafex respinge ogni accusa di possibili ricadute economiche dell’esperimento in corso, la North Sea Conference - Action sottolinea che «Esiste il pericolo che le imprese interessate intendano vendere la fertilizzazione col ferro come un metodo contro il riscaldamento globale, ed includerla nel mercato mondiale delle emissioni. Si tratta di un piano megalomane dei ricercatori. Lo sfondo è quello dell’interesse economico per trovare una soluzione a basso costo per il problema mondiale dell’anidride carbonica».

Vedremo, quando il 17 marzo la Polarstern concluderà la sua campagna con l’arrivo a Punta Arenas, nel sud del Cile, quali saranno i risultati e i costi ambientali dell’esperimento di fertilizzazione, che fino ad ora più che ridurre la CO2 ha fatto aumentare le polemiche.

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