[26/02/2009] Parchi

I parchi, la destra, la sinistra e le istituzioni

PISA. A volte ritornano. E’ il caso di alcune recenti sortite sui parchi; sono di destra o di sinistra? Nulla di nuovo perché già in passato per eludere – questo è in effetti il punto – un discorso meno banale sui parchi si cercò di buttarla in politica. Ma i parchi si meritano di meglio che finire nel tritacarne di polemiche che evidenziano semmai proprio una crisi della politica e della sua difficoltà a misurarsi seriamente con i problemi veri anche, e non solo, dei parchi.

Ha ragione quindi e fa bene De Zordo a respingere queste sortite pretestuose destinate solo a ingarbugliare ulteriormente le carte. Allora la politica non c’entra? C’entra eccome ma per la via delle istituzioni e non dei bracci di ferro tra partiti per conquistare un presidente o magari un commissario.

E le istituzioni sono chiamate a farlo in base ad un principio costituzionale che è quello - spesso dimenticato e ignorato - della ‘leale collaborazione’. Che non riguarda le buone maniere - che ovviamente non guastano - ma la capacità di collaborazione che è sempre tra istituzioni che hanno pari dignità perché non ci sono istituzioni di maggioranza e di minoranza come invece avviene tra i partiti in tutte le sedi rappresentative.

Sta qui tutta la differenza che non è da poco. I parchi, infatti, sono messi in crisi o in difficoltà ogni qualvolta viene meno questa capacità e ricerca di collaborazione a partire dal ministero.

Ministero che grazie alle sue colpevoli inadempienze è invece da anni privo di strumenti e sedi dove promuovere e realizzare questa collaborazione con le regioni, gli enti locali e le aree protette. Un ministero che si accontenta burocraticamente di controllare i parchi nazionali e soprattutto le aree protette marine la cui condizione fa piangere. Tutto ciò si ripercuote negativamente anche sulle regioni e gli altri livelli istituzionali a cui da Roma non giunge alcun segnale e sollecitazione se non i tagli delle risorse. E come non ci sono istituzioni di maggioranza o minoranza men che mai ci sono parchi di destra o di sinistra. Divisione che farebbe ridere qualsiasi altri paese dove nessuno ha mai cercato di piantare simili vessilli.

Nessuno quindi può cercare nella ‘politica’ scuse e pretesti per venire meno ai suoi doveri. E se i parchi oggi sono spesso in difficoltà non è certo dovuto al fatto di trovarsi a destra o a sinistra ma orfani innanzitutto di una politica nazionale.

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