[26/02/2009] Trasporti

Contro gli ingorghi della Piana Fiorentina è meglio la metro-tranvia della terza corsia

FIRENZE. Per il presidente regionale di Legambiente Toscana, Piero Baronti, quello della terza corsia sull’autostrada Firenze-mare «è un progetto sbagliato che non farà altro che attrarre ulteriore traffico senza alleviare i problemi di mobilità. Quello che occorre è inquadrare in una visione d´insieme la questione della mobilità nell´area metropolitana, per dotare di un sistema di trasporto pubblico efficiente l´area economicamente ed abitativamente più sviluppata della regione».

Il Cigno verde fa un po’ di conti: escludendo Firenze ed i piccoli comuni della Val di Bisenzio, nell´area metropolitana fiorentina si spostano ogni giorno circa 500 mila residenti, altre decine di migliaia di persone arrivano nell’area per lavoro o per raggiungere i più grandi centri commerciali della regione. «Firenze ogni mattina riceve 80 mila auto di pendolari o cittadini che arrivano dalla provincia e dall´area metropolitana».
La soluzione per smaltire gli ingorghi non è quindi quella di ampliare gli attrattori di traffico automobilistico, ma, secondo Legambiente «occorrerebbe un mezzo a rotaia capace di collegare l´asse Firenze-Prato-Pistoia e di irradiarsi in tutta la Piana, passando quindi per Calenzano, Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio, Signa, Montemurlo, Agliana, Montale e Quarrata».

Baronti non si impegola in una discussione che ha già diviso Firenze: «Non abbiamo preferenze tra tram e metrò, lo sterile e pregiudiziale dibattito tra destra e sinistra deve finire. L´unica cosa che conta è la fattibilità tecnica e la rapidità di realizzazione. Le soluzioni, se tecnicamente possibili, potrebbero essere molteplici: una metropolitana sotterranea che colleghi Firenze, Prato e Pistoia collegandosi alla tramvia una volta raggiunto il capoluogo toscano o in alternativa un sistema tramviario che si estenda su tutta l´area metropolitana o ancora un sistema integrato di metrò e tram».

Gli ambientalisti prospettano un progetto di mobilità sostenibile di area vasta, che ritengono urgente anche in considerazione del fatto che la Valutazione d’impatto sanitario per la costruzione del termovalorizzatore della Piana a Case Passerini ha imposto una contestuale diminuzione dell´inquinamento derivante da traffico automobilistico.

Legambiente è preoccupata per l’affastellarsi di progetti sulla stessa area: outlet dell´area Fratini, una nuova pista all´aeroporto di Peretola, la realizzazione del casello della terza corsia, il nuovo stadio della Fiorentina… «tutti interventi che aumenteranno la pressione e la domanda di mobilità, è ancora più urgente pensare a realizzare una grande infrastruttura di mobilità su ferro, unica infrastruttura che nasce per ridurre il traffico automobilistico – dice Baronti - Se un intervento di questo tipo non verrà preso in seria considerazione dai nostri amministratori, continuerà, addirittura aggravandosi, il paradosso per cui i pendolari che ogni giorno devono andare da Calenzano, o Campi, a Firenze impiegano almeno un´ora, mentre con il treno Alta Velocità possono adesso raggiungere Bologna in 55 minuti (35 a regime) e Roma in un´ora e 20».

Legambiente discuterà di questa proposta durante la giornata pubblica “2000 anni di mobilità in Toscana: muoversi oggi nell’Area Metropolitana” che Metropoli organizzerà a Calenzano il 28 febbraio.

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