[26/02/2009] Comunicati

Regolamento urbanistico di Ponsacco, Legambiente interviene sulla protesta di tecnici e imprese

PONTEDERA. In Italia dal 1990 al 2005 secondo Legambiente è scomparso il 17% della superficie verde, una superficie grande quanto il Lazio e l’Abruzzo messi insieme. Secondo il parere dei più autorevoli urbanisti siamo di fronte ad un disastro nazionale. Uno scempio impensabile in paesi come la Francia, l’Inghilterra o la Germania dove non si può occupare nuovo suolo se non si recupera il 70% da aree già urbanizzare. In Toscana abbiamo una buona legge regionale sulla tutela del territorio, ma ciò non ha impedito che in 15 anni il 15,71% della superficie coltivabile finisse sotto il cemento o l’asfalto.

Anche la Valdera ha fatto la sua parte, ogni sindaco ha approvato piani strutturali sovradimensionati che solo in parte rispondevano ai reali bisogni della popolazione locale, numericamente stazionaria; si tratta di un assalto al territorio che rispondeva da un lato al bisogno dei comuni di fare cassa con gli oneri di urbanizzazione e l’ICI, dall’altro alle spinte speculative, al consolidamento della rendita immobiliare in un quadro che ha coinvolto molte aziende interessate a investire nel cemento a scapito dell’attività produttiva, dell’innovazione e della ricerca.

Gli effetti sul territorio della Valdera sono stati devastanti ed oggi gli amministratori più accorti si rendono conto che questo tipo di sviluppo non è più sostenibile in termini economici ed ecologici: gli oneri di urbanizzazione che non riescono a coprire le spese dei servizi che si devono fornire per le nuove aree edificate, lo spreco di terreno agricolo, il consumo di cemento (una delle prime cause delle alterazioni climatiche), la periurbanizzazione e l’uso imprescindibile dell’automobile, il richiamo di nuovi abitanti da fuori, i primi malesseri e conflitti dovuti a emergenti forme di segregazione sociale, il supersfruttamento delle falde idriche, la difficoltà a gestire la depurazione dei reflui e la produzione di rifiuti, una valanga di capannoni costruiti grazie alla Tremonti per fini speculativi in tutta la Valdera, restati spesso sottoutilizzati, sfitti o invenduti, la profusione di nuove abitazioni che sovrastano la possibilità delle giovani coppie di trovare una casa con un affitto accessibile, senza restare impiccati per tutta la vita ad un mutuo per acquistarne una...

Queste preoccupazioni hanno provocato la sollevazione di imprese, proprietari fondiari e tecnici che, a Pontedera, si sono mobilitati per assicurare la vittoria del candidato del Sindaco nelle primarie di gennaio contro la candidata Pampaloni, che prometteva correzioni di rotta, nella speranza di continuare a costruire indisturbati.

Adesso a Ponsacco la stessa lobby si è attivata mettendo sulla graticola il Sindaco che ha cercato di mettere un freno all’espansione edilizia illimitata. Sostiene la rivolta, in pieno conflitto d’interesse, anche il presidente dell’ordine degli architetti di Pisa, professionista impegnato nella città (tra l’altro come artefice di interventi pesanti e discutibili come quello di via Rospicciano). Ponsacco è uno dei comuni più piccoli della provincia di Pisa, neanche 20 kmq, con la densità più alta 661 ab/kmq, negli ultimi 10 anni è uno dei comuni che è cresciuto di più, del 30%, senza che tutto ciò comportasse un rilancio economico della città né un miglioramento della qualità urbana. Non è vero che il cemento è di per sé il motore dello sviluppo, le città europee più avanzate, ma per fortuna anche tante città italiane grandi e piccole, lo hanno capito e stanno attuando severe politiche di contenimento del consumo di suolo, unitamente al miglioramento della qualità urbana per servizi e dotazione di standard .

Senza pretendere di entrare nel merito degli aspetti tecnici del P.S. e del Regolamento urbanistico, ci sembra che la filosofia di una pianificazione prudente proporzionata al fabbisogno reale, e alla salvaguardia del diritto al territorio delle future generazioni sia una scelta di semplice buon senso.
Crediamo che di questo i cittadini, tutti i cittadini non solo chi ha interessi particolari, si debbano interessare e discutere ed impedire che ancora una volta siano i poteri forti a prevalere.

*Legambiente Valdera

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