[27/02/2009] Acqua

Nuovo studio nell´area di Scarlino: le falde sono sicure

LIVORNO. Una lunga e dettagliata indagine dei suoli e delle acque ha preso in esame nei mesi scorsi l´area del Casone, nella piana di Scarlino. Carotaggio ed analisi sulle acque (filtrate e non filtrate) prelevate da falde posizionate a varie profondità, hanno dimostrato che la presenza di arsenico nelle acque superficiali è rilevante, ma i livelli calano mano a mano che aumenta la profondità.
Già dai 20-30 metri di profondità le falde acquifere non risultano più inquinate e dunque le acque utilizzate per uso potabile, che si trovano a profondità ben più elevate, risultano assolutamente sicure.

«Sarebbe stato strano – ha detto il curatore, prof Giuseppe Tanellli dell´Università di Firenze - se in un´area con queste caratteristiche non avessimo trovato un´elevata presenza di arsenico ed altri metalli, ma la situazione è sotto controllo. L´anomala presenza di arsenico è data da un fondo naturale, cui si somma il prodotto di attività umane. Lo strato di suolo in cui questo metalloide è presente, comunque, si attesta intorno ai 10-15 metri di profondità».

«La piana di Scarlino – spiega l´assessore regionale all´ambiente Anna Rita Bramerini – è una delle realtà ambientali più complesse a livello nazionale, sia dal punto di vista geologico e idraulico, sia per quanto riguarda le conseguenze dell´attività dell´uomo. Gli enti locali di questo territorio hanno avviato e in alcuni casi già concluso, con procedure ordinarie, interventi di bonifica, cosa che invece non si riscontra per i Sin (Siti di interesse nazionale). Sottolineo lo sforzo fatto dai Comuni per gestire e coordinare una situazione così complicata».

Il nuovo studio servirà per rendere più mirati e dunque più efficaci gli interventi di messa in sicurezza delle falde contenuti nei progetti di bonifica dell´area. Tutte le bonifiche previste sul territorio di Scarlino sono già avviate, alcune sono prossime al termine.

«La presenza di arsenico nell e acque superficiali – dice il sindaco Maurizio Bizzarri – è un dato preoccupante ma ormai accertato. L´elemento significativo che emerge da questo terzo studio è che la nostra acqua ad uso potabile è sicura. Sappiamo inoltre che scendendo in profondità i valori di arsenico diminuiscono e questo incoraggia gli interventi di bonifica in corso ed in fase di conclusione».

«Questo studio – aggiunge l´assessore Bramerini - è di estremo valore perché consente di capire se abbiamo agito bene fino ad ora e come muoverci da ora in avanti. Dopo tre anni di indagine possiamo finalmente fare chiarezza su una situazione che è assolutamente atipica e specifica della Provincia di Grosseto. Siamo dei ‘pionieri’ in molti di questi temi. Per esempio, non ci sono norme nazionali che regolino il problema delle gallerie di scolo delle miniere, per questo ancora oggi solo la Toscana e la Sardegna pongono il problema perché la materia venga disciplinata a livello nazionale. Questo tema è oggi al centro dell’Accordo che firmeremo entro breve tra Syndial ed enti locali».

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