[02/03/2009] Energia

Coop toscane: «Meno vincoli sull´eolico e pale più alte»

LIVORNO. Le cooperative toscane invitano la regione a porre meno vincoli per lo sviluppo delle energie rinnovabili. In particolare non convincono le modifiche apportate al Pit per adeguarlo al nuovo codice sul paesaggio, che a detta del movimento cooperativo toscano contengono contraddizioni rispetto al Piano energetico regionale.

A giudizio delle cooperative toscane se la proposta del Pit regionale è complessivamente rispondente alle esigenze di salvaguardia del paesaggio, contiene anche alcune rigidità che rischiano di vanificare gli obiettivi del piano energetico e a tale proposito hanno presentato una proposta di modifica che richiede di alzare il limite d´altezza per l´inserimento nel paesaggio toscano delle pale eoliche per la produzione di energia dal vento da 22 a 50 metri.

Per Legacoop, Confcoooperative e Agci, che rappresentano oltre 450 cooperative agricole in Toscana che contano più di 25.000 soci, «c’è il rischio di vanificare i programmi delle aziende agricole interessate alla produzione energetica da fonti alternative, a tal punto da rendere impossibile la coesistenza di impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, in particolare dal termico e fotovoltaico, in gran parte del territorio regionale».

Critica anche la posizione sulla proposta del Pit che rende immodificabile tutto il territorio compreso all´interno dei parchi,
«Riteniamo – si legge in un comunicato delle tre cooperative - che vi debba essere una coerenza e una corrispondenza tra quanto previsto dal Piano energetico regionale (Pier) che indica obiettivi impegnativi per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili e la reale possibilità di realizzare impianti compatibili con il paesaggio».

«Per questo - dichiara il presidente di Legacoop Toscana Patrizia Vianello - abbiamo proposto di portare il limite dell´altezza degli impianti eolici da 22 a 50 metri e di definire in altro modo la possibilità di installare impianti a terra in aree agricole e in edifici storici indipendentemente dalla collocazione in aree protette o parchi. Il mondo agricolo cooperativo regionale è pronto a fare la sua parte anche nel campo della produzione di energia, ma chiediamo di essere messi nelle condizioni di farlo».

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