[02/03/2009] Rifiuti

Un´altra spinta per la riduzione dell´uso della carta nella pa?

LIVORNO. Il testo della legge di conversione del decreto legge sulle misure straordinarie in materia di risorse idriche e ambiente - approvato dalla Camera il 26 febbraio – ha ritoccato il testo originale e ha inserito una serie di disposizioni nuove. Una in particolare interviene sulle modalità di riduzione dell’utilizzo di carta per i documenti presso le pubbliche amministrazioni, dando seguito a quanto già previsto e inserito nella leggi riguardo agli acquisti verdi nella pubblica amministrazione e al piano di azione nazionale, definito tramite l’apposito decreto del ministero dell’Ambiente concertato con quello dello sviluppo economico. E in un certo senso, dando anche continuità con quanto previsto dal Decreto legge contenente le disposizioni per “lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria” che inserisce un intero articolo sulla carta (art. 27 “Taglia-carta” che prevede la riduzione a partire dal primo gennaio 2009 del 50% rispetto al 2007).

Comunque sia la “nuova entrata” nell’ordinamento giuridico che - si occupa esclusivamente della carta e dei modi per ridurla - propone di nuovo l’organizzazione di iniziative, di strumenti di monitoraggio e di verifiche, di progetti e campagne di comunicazione. Iniziative già previste dal Piano nazionale sul Gpp che ha lo scopo di diffonderlo attraverso il coinvolgimento e la diffusione della conoscenza dello stesso presso la pubblica amministrazione e gli altri enti pubblici, attraverso attività di divulgazione e di formazione. Ma anche attraverso la definizione, per prodotti, servizi e lavori identificati come prioritari per gli impatti ambientali e i volumi di spesa, di indicazioni metodologiche per la costruzione di processi di acquisto “sostenibili” e di criteri ambientali da inserire nei capitolati di gara; la definizione di obiettivi nazionali, da raggiungere e ridefinire ogni tre anni; il monitoraggio periodico sulla diffusione del Gpp e l’analisi dei benefici ambientali ottenuti.

Il testo di conversione, inoltre, va nello specifico annoverando alcune “pratiche” per ridurre l’utilizzo della carta. Parla di riduzione dei formati di stampa e dell’uso “fronte-retro”, dell’utilizzo della carta con spessore ridotto o di carta generata da macero, di utilizzo di testi in formato elettronico in alternativa alla stampa cartacea e di riutilizzo delle stampe di prova e dei vecchi documenti per funzionalità di carta per appunti.
Il legislatore aggiunge però che sarà il Ministero a “provvedere all’attuazione” alla riduzione “con l’utilizzo delle risorse umane, finanziarie e strumentali disponibili a legislazione vigente”.

Una serie dunque di principi (che non portano con se sanzioni – cosa invece prevista dalla legge regionale toscana sui rifiuti-) non nuovi per il nostro ordinamento ma che nonostante il decreto sul piano nazionale degli acquisti verdi sia in parte operativo (gli indicatori sono da definire e i criteri ambientali minimi per ciascun categoria dovranno essere individuati con apposito decreto), nonostante le numerose leggi regionali in proposito e nonostante la “spinta” verso tale pratica dalle misure per far fronte alle difficoltà della finanza pubblica, rischiano di rimanere sulla carta. Gli acquisti verdi nella pubblica amministrazione (Gpp) rimangono ancora sporadici e legati molto spesso più a interventi di buone pratiche che di azioni ordinarie.

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