[03/03/2009] Acqua

Normativa acqua, la scienza e la ricerca al servizio della politica

ROMA. La scienza si offre a supporto dell´intervento normativo in tema di risorse idriche e la politica accoglie. Questo quanto emerso durante un incontro organizzato dal Consiglio nazionale delle ricerche sulle risorse idriche e lo sviluppo sostenibile, in cui si è discusso del ruolo che la ricerca scientifica può assumere a partire proprio dalla situazione idrogeologica italiana che presenta molte criticità.

«In Italia, gli apporti meteorici sono di circa 980 metri cubi all´anno procapite, superiori a quelli della media europea ma le perdite naturali, le difficoltà tecniche di accesso a parte delle risorse e lo stato insoddisfacente delle infrastrutture riducono tale disponibilità del 65% e cioè a 51-52 miliardi di metri cubi per anno, con significative variabili tra Nord e Sud» ha dichiarato Romano Pagnotta, dell´Istituto di ricerca sulle acque del Cnr.

Al convegno era presente Antonio D´Alì, presidente della Commissione Territorio, ambiente e beni culturali del Senato che ha sottolineato: «Conto sulla parte scientifica per ottenere un quadro normativo solido e omogeneo perché ci sono importanti leggi di settore che hanno necessità di essere aggiustate e integrate e nel corso di questa legislatura, con il supporto della ricerca, potremo affrontare il tema della riforma, puntando ad un maggiore controllo delle fonti e al riciclo delle acque». L’apporto tecnico scientifico in particolare in certe materie è indispensabile ma le criticità non sono solo da attribuire a norme carenti ma ad una gestione non corretta, a esigue risorse stanziate per la manutenzione delle opere esistenti e del territorio, al prevalere della logica che vede la risoluzione dei problemi solo attraverso le mega-infrastrutture, alla carenza dei controlli.

Se la scienza può dare una mano a superare queste criticità e far capire alla politica che è necessario investire per tutelare risorse e territorio (tra l’altro servirebbe anche a rilanciare l’economia del paese) avrà compiuto un ulteriore servizio. «Le istituzioni scientifiche, in questo campo- afferma il presidente del Cnr, Luciano Maiani- sono chiamate a compiere uno sforzo congiunto per migliorare le conoscenze indispensabili ad una corretta gestione, in relazione alle prevedibili linee di sviluppo economico, sociale e politico».

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