[10/03/2009] Comunicati

Il mare sale più del previsto ed avrà ripercussioni importanti in tutto il mondo

LIVORNO. Dal Congresso internazionale sui cambiamenti climatici “Climate Change: Global Risks, Challenges and Decisions”, iniziato oggi a Copenhagen cominciano ad arrivare i primi dati e sono ancora una volta preoccupanti. E’ stata presentata una ricerca che indica che il livello di aumento del mare potrebbe raggiungere il metro (e forse più) entro il 2100. Anche se ci mantenesse ai livelli più bassi delle previsioni, difficilmente l’aumento sarebbe al di sotto di 50 centimetri, «Questo significa – spiegano i ricercatori dalla International Alliance of Research Universities (Iaru) - che se le emissioni di gas serra non verranno ridotte in modo rapido e sostanziale, anche nella migliore delle ipotesi verranno colpite duramente le aree costiere più basse e le abitazioni di un abitante su dieci del pianeta».

John Church del Centre for Australian weather and climate research di Hobart, in Tasmania, Australia, ha detto nella sessione della conferenza dedicata al livello del mare «Le più recenti immagini satellitari e le osservazioni sul terreno mostrano che il livello del mare continua a salire luogo a 3 mm/anno o più dal 1993, un tasso ben al di sopra della media del XX secolo. Gli oceani stanno continuando a espandersi e scaldano, lo scioglimento dei ghiacciai di montagna è aumentato e i ghiacciai della Groenlandia e l´Antartide contribuiscono all’aumento del livello del mare. Se non ci impegniamo in urgenti e significative azioni di mitigazione, il clima potrebbe attraversare una barriera nel corso del XX! secolo il mondo andando verso un aumento del livello del mare di qualche metro»

Sono state presentate nuove scoperte riguardo alle perdite di ghiaccio in Groenlandia ed Antartide e Konrad Steffen, direttore del Cooperative Institute for Research in Environmental Sciences (Cires) dell’università del Colorado, ha sottolineato che «La perdita di ghiaccio in Groenlandia ha accelerato negli ultimi dieci anni. L´innalzamento del livello del mare entro il 2100 potrebbe essere superiore a 1m o più sulla media globale, con grandi differenze regionali, a seconda da quale fonte si verifichi la perdita di ghiaccio. Gruppi diversi possono arrivare a proiezioni leggermente, ma le differenze nei dettagli delle proiezioni non dovrebbero oscurare il quadro generale nel quale anche il livello più basso delle proiezioni sembra avere effetti molto gravi».

Cifre che fanno impallidire quelle presentate dall’Ipcc nel 2007, che prevedevano aumenti tra i 18 e i 59 centimetri. «Tuttavia, la relazione afferma chiaramente che non tutti i fattori che contribuiscono all´innalzamento del livello dei mari potevano essere calcolati in quel momento. Resta l’incertezza su come i ghiacci reagiscono agli effetti di un clima più caldo e sulla loro interazione con gli oceani - ha spiegato Eric Rignot professore di scienze della terra alla California university e Senior research scientist al Jet Propulsion Laboratory della Nasa - I numeri degli ultimi rapporti Ipcc sono ad un limite inferiore, perché in quel momento è stata riconosciuta una parte di incertezza sul ghiaccio. I modelli numerici utilizzati allora non avevano ancora una completa rappresentazione dello “outlet glaciers” e delle sue interazioni con l’oceano. I risultati raccolti nel corso degli ultimi 2-3 anni dimostrano che questi sono aspetti fondamentali che non possono essere trascurati. Di conseguenza con l´accelerazione dello “outlet glaciers” in regioni più vaste, il ghiaccio in Groenlandia e Antartide sta già contribuendo a un aumento del livello del mare maggiore e più rapido del previsto. Se questa tendenza continua, siamo in grado di prevedere un aumento del livello del mare di un metro o più entro il 2100».

Secondo Stefan Rahmstorf del Potsdam institute for climate impact research «Misurazioni fatte in tutto il mondo dimostrano che il livello del mare è aumentata quasi 20 centimetri dal 1880. Questi dati rivelano anche che il tasso di aumento del livello del mare è strettamente legato alla temperatura: il livello del mare sale più veloce quando diventa più caldo. Se il livello del mare mantiene un costante ritmo di aumento, ci ritroveremo in pieno range Ipcc dei 18 - 59 centimetri entro il 2100. Ma sulla base di esperienze passate mi aspetto che il livello del mare rischia di accelerare con il riscaldamento planetario».

Anche al livello più basso, gli effetti dell´innalzamento del livello del mare saranno gravi. Circa il d10% della popolazione del mondo, 600 milioni di persone, vive in zone a rischio di inondazione ed anche solo un innalzamento di 50 cm. provocherebbe estesi allagamenti di aree costiere. «Il nostro studio centrato sull’Australia ha dimostrato che le inondazioni costiere, eventi che oggi ci aspettiamo solo una volta ogni cento anni, accadranno più volte l´anno entro il 2100» ha detto John Church che ha presentato al congresso anche nuovi dati sull’attuale innalzamento dei mari: «Il livello del mare sta aumentando ad un tasso che è al di sopra di tutte le proiezioni del modello da 18 a 59 cm».

Il congresso internazionale sui cambiamenti climatici si svolge a Copenhagen fino al 12 marzo con la partecipazione di 2.000 ricercatori provenienti da 70 Paesi che hanno presentato quasi 1600 contributi scientifici. La relazione di sintesi sarà consegnato a tutti i partecipanti alla conferenza Onu sui cambiamenti climatici (COP15) di dicembre che si terrà sempre nella capitale danese.

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