[10/03/2009] Urbanistica

Piano casa, le proposte della Regione e quelle del Governo

FIRENZE. Il piano casa annunciato dal Presidente Berlusconi contiene essenzialmente due proposte. Entrambe, a nostro giudizio, sono sbagliate e inefficaci. La prima riguarda l’ampliamento del patrimonio edilizio. Da quello che sappiamo, con il piano del governo, si potranno ingrandire le abitazioni fino al 20% del volume, con sconti sui contributi di realizzazione e via libera ai lavori con una semplice perizia. Obiettivo: far ripartire l’economia dall’edilizia, e rispondere alle esigenze abitative delle famiglie. Se gli obiettivi sono condivisibili, il metodo scelto è discutibile, per diversi motivi. Primo: questo piano è un condono camuffato, che favorisce chi è proprietario di case ed ha la possibilità di fare ampliamenti al di fuori di ogni regola. Secondo: è un’iniziativa che non aiuta chi ha davvero bisogno di una casa. Terzo: la gran parte delle famiglie vive in appartamenti all’interno dei condomini. Dove verrebbero fatti questi ampliamenti? Inoltre è bene che si sappia che per i piccoli ampliamenti dettati da esigenze reali esistono già normative regionali di sanatoria. Non c’è quindi bisogno di nuove deregulation. Ed infine, anche ammettendo che chi ha già la casa voglia ampliarla perché, come ha detto il premier, la famiglia possa crescere, potrà al massimo aggiungere una stanza (nel caso abbia, ad esempio, una casa di 100 metri quadri, potrà aggiungerne altri 20). In che modo, tutto questo, può contribuire a risolvere il problema casa per chi non ce l’ha? Altro aspetto della proposta di Berlusconi riguarda la possibilità di acquistare case popolari. L’obiettivo è condivisibile, ma vorremmo che ogni proposta fosse concordata con le Regioni e non annunciata soltanto a cose fatte. Su questo la Giunta ha approvato una proposta di legge che prevede la possibilità di vendita degli alloggi popolari, ma solo in determinati casi e con nuovi meccanismi per la determinazione del prezzo di vendita, che deve essere accessibile ma non irrisorio. La nostra non è una posizione ideologica. Noi stiamo lavorando per contribuire a risolvere il problema casa. Per questo abbiamo, ad esempio, effettuato una ricognizione del nostro patrimonio immobiliare e delle risorse disponibili. Abbiamo finanziato con circa 120 milioni di euro il piano casa, e altri 130 saranno assegnati a breve con misure straordinarie. Sono 250 milioni che serviranno per costruire nuove case e recuperare il patrimonio edilizio da assegnare a chi ne ha bisogno. Una volta approvata la legge, finanzieremo ulteriori investimenti per 350 milioni. Con il piano di Berlusconi arriverebbero in Toscana circa 31 milioni. Quello della Regione, fra bandi ordinari, piano di emergenza e nuovo fondo regionale sulla casa, ne porterà oltre 300.

*Presidente della Regione Toscana

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