[12/03/2009] Acqua

Livorno, pronti i robot Hydronet che vigileranno sulla qualità delle acque marine

LIVORNO. Oggi e domani, 12 e 13 marzo, sono giorni speciali per il neonato Centro di Ricerca per le Tecnologie del Mare e per la Robotica Marina” di Livorno perché è in programma il meeting per lanciare “Hydronet”, uno dei due progetti che hanno superato la dura selezione per ottenere i finanziamenti dell’Unione Europea e che saranno sviluppati a Livorno. Il meeting vedrà la partecipazione, tra gli altri, di Paolo Dario (Direttore dei Lab ARTS e CRIM, di cui il Centro è diretta emanazione) e Barbara Mazzolai, Ricercatrice del Sant’Anna che seguirà con particolare attenzione le attività che saranno svolte a Livorno. Parteciperanno anche rappresentanti di Arpat (Agenzia Regionale Toscana per la Protezione Ambientale) e del Consorzio Lamma Toscana (Laboratorio Monitoraggio e Modellistica Ambientale) di Firenze. Tutti insieme faranno quindi il punto per definire l’avanzamento di “Hydronet”, progetto – di cui greenreport.it ha già parlato - che ha come obiettivo la progettazione di una piattaforma per migliorare il monitoraggio della qualità delle acque marine. La piattaforma sarà basata su una rete di robot natanti e di boe, munite di sensori ambientali.

Ma “Hydronet” e “Octopus”, l’altro progetto finanziato dall’Unione Europea che si svilupperà a Livorno per realizzare un robot bioispirato, sono soltanto due delle importanti attività del Centro, che – come da mission - ha iniziato da subito a indirizzare la sua attività verso altri settori. Ad esempio, sono già stati attivati rapporti di collaborazione con le scuole livornesi. Nei prossimi giorni le prime scolaresche avranno la possibilità di svolgere stage allo “Scoglio della Regina”, assistiti dai docenti e dai ricercatori che provengono da tutto il mondo e che qui hanno installato un laboratorio avanzatissimo e pressoché unico nel suo genere. L’interesse che ha suscitato l’apertura del Centro è poi estremamente elevato anche nel tessuto produttivo e industriale livornese, che ha dimostrato di non volersi lasciare sfuggire l’opportunità di cavalcare l’onda dell’innovazione, per presentarsi in maniera competitiva quando la crisi sarà passata.

Sull’affermazione dei progetti “Hydronet” e “Octopus” presso l’Unione Europea, che li ha valutati praticamente con il massimo dei voti (14 su 15) e che li ha finanziati con uno stanziamento di 13 milioni di euro, di cui 2,6 saranno gestiti dalla Scuola Superiore di Sant’Anna, il Direttore della Scuola Superiore Sant´Anna, Maria Chiara Carrozza, commenta: «Sono felice come Direttore e come docente di biorobotica perché i progetti hanno superato una durissima selezione a livello internazionale. Il Sant’Anna ha scelto la strada dei finanziamenti esterni, e queste risorse oggi rappresentano circa il 98 per cento di tutto il patrimonio destinato alla ricerca. Questa disponibilità è dovuta alle nostre affermazioni e ai nostri successi nei bandi di gara internazionali, ma soprattutto alla fiducia che riscuotiamo presso le più prestigiose istituzioni». Nello specifico: HydroNet rientra nel “Programma Environment”, mentre Octopus nel “Programma Fet” (Future Emerging Technologies), entrambi inseriti nell’ambito del Settimo Programma Quadro di Bruxelles.

Foto Novi

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