[12/03/2009] Comunicati

Cibo ad Energia pulita, a Castelnuovo Vdc è decollato un modello di eccellenza internazionale

Si parte. Si è costituita con l’approvazione dello Statuto ( che rafforza la validità del progetto), la prima Comunità del Cibo a Energia pulita a livello mondiale, voluta da Slow Food e battezzata dall’autorevole presidente Carlin Petrini al recente Salone del Gusto come un esempio di eccellenza a livello planetario nella salvaguardia degli ecosistemi, e nella promozione di metodi di sviluppo sostenibile. E’ stato un incontro per tanti aspetti atteso, non soltanto tra gli addetti ai lavori.
Alla cerimonia sono intervenuti cittadini, associazioni di categoria, sindaci e, in rappresentanza della Provincia di Pisa, il vicepresidente Giacomo Sanavio.

Ed è pervenuto un messaggio della Regione Toscana, espresso dall’Assessore all’Ambiente Annarita Bramerini che ha voluto dare il benvenuto a questa nuova iniziativa avviata nel Distretto delle Energie rinnovabili . «E´ la dimostrazione che tra cibo ed energia può esserci sintonia- ha dichiarato l’assessore regionale- Il cibo deve tornare ad essere buono, giusto, pulito e sostenibile. Come l´energia. L´economia deve orientarsi alla sostenibilità ambientale e sociale. E sostenibile è sinonimo di rinnovabile. La comunità del cibo ad energia rinnovabile rappresenta un segnale importante per tutta la Toscana».

L’incontro si è svolto mercoledì 11 Marzo, nei locali dell´Incubatore Alta Val di Cecina di Castelnuovo Val di Cecina (dove ha stabilito la sede la Comunità).
In prima fila c’erano i rappresentanti delle 5 aziende che, con tanto entusiasmo, hanno aderito all’iniziativa: l’Arcadia di Castelnuovo Val di Cecina ( lavorazione insaccati),Azienda Agricola Podere Paterno, Monterotondo Marittimo; Fattoria dell´Antica Filiera, Castelnuovo Val di Cecina; Caseificio San Martino, Monterotondo Marittimo (prodotti caseari), Parvus Flos di Radicandoli prodotti orticoli e un ricercato basilico ottimo per preparare il pesto.

«Si tratta di 5 aziende vitali, forti, e, pur nelle differenti singole caratteristiche, attive anche fuori dal territorio del Distretto delle Energie Rinnovabili in termini di mercato e distribuzione,” spiega Sergio Chiacchella, Direttore Generale del CoSviG “ci auguriamo che la crescita in termini di consapevolezza e rapporti testimoniata dalla nascita di questa “comunità” possa nell´immediato futuro contribuire ad uno sviluppo sia delle energie rinnovabili in senso lato, che, auspichiamo, dell´intero territorio geotermico toscano»

Soddisfatta e un po’ emozionata è apparsa Giovanna Licheri, presidente di Slow Food Toscana. che ha dichiarato: «E’ questa una tappa importante. Si tratta del punto di arrivo di un percorso iniziato nel 2007, a TerraFutura, quando CoSviG, SlowFood Toscana e la Fondazione SlowFood per la Biodiversità firmarono un protocollo d´intesa che promuoveva la formazione di una Comunità di imprenditori che avessero come priorità quelle della sostenibilità ambientale e dell´utilizzo delle energie rinnovabili all´interno del proprio processo produttivo. Quell´iniziativa, che così ben si inquadrava all´interno del trinomio di principi di SlowFood (“Buono, Pulito e Giusto”) aggiungeva un quarto principio, ovvero “Rinnovabile”».
Ricordiamo l’iter di questa iniziativa assolutamente nuova, avviata due anni fa in questo comprensorio, dove erano state individuate soluzioni appropriate per la produzione agro-alimentare con sistemi innovativi per il risparmio energetico e la tutela dell’ambiente, puntando sulla produzione caratterizzate dalla tecnologie di processo ( Comunità del Pulito), subito accolta con molto interesse.

Nel frattempo, si è lavorato con impegno, tutti insieme per realizzare questo progetto frutto di un’intesa tra Cosvig, Slow Food Toscana e Fondazione Slow Food per la Biodiversità . Gli imprenditori hanno potuto confrontarsi con altre realtà simili, non soltanto in Europa, scambiando esperienze con altri produttori, intervenendo ad alcune iniziative importanti come il Salone del Gusto 2008 di Torino.

Si è creato il consenso, insomma, intervenendo in dibattiti e manifestazione nel territorio, tra le gente, per veicolare localmente un’iniziativa unica che avrebbe dato soltanto vantaggi alle piccole realtà locali che utilizzano il vapore geotermico per le attività produttive ed economiche, legate all’allevamento, all’agricoltura e alla produzione di squisiti prodotti alimentari.

E’ soddisfatto anche Luca Fabbri della Fondazione SlowFood per la Biodiversità che ci aggiorna: «L’´Università di Scienze Enogastronomiche di Pollenzo ha dato la disponibilità ad attivare corsi specifici e master con il supporto della Comunità del Cibo ad Energia Rinnovabile, anche al fine di rafforzare ancora di più il legame tra SlowFood e la promozione della sostenibilità».

Registriamo ancora un intervento del Presidente della Comunità Mario Tanda, titolare dell´Azienda Agricola Podere Paterno: «E’ un discorso di filiera che va evidenziato come l´utilizzo di materie prime genuine e di un processo produttivo innovativo che utilizza le buone pratiche delle energie rinnovabili, dando nuove opportunità economiche e favorendo il risparmio energetico e il rispetto dell’ambiente».

Dal canto suo il Vicepresidente della Provincia di Pisa Giacomo Sanavio ha tratto le conclusioni sottolineando «l’importanza della nuova iniziativa intesa come una priorità e un’opportunità economica». Il progetto nato nel cuore della Toscana ha oggi, effettivamente, una importante valenza internazionale.

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