[16/03/2009] Rifiuti

Sicurezza marittima, adottato dall´Ue pacchetto Erika III

LIVORNO. Il Parlamento europeo ha adottato il terzo pacchetto sulla tutela marittima che va sotto il nome di Erika III, la petroliera affondata al largo delle coste francesi nel 1999. Sono otto testi legislativi (regolamenti e direttive) che hanno lo scopo di rafforzare l´attuale normativa dell’Ue per proteggere le coste europee dagli incidenti e migliorare la sicurezza di passeggeri e degli equipaggi.
La nuova direttiva intende migliorare il rispetto della legislazione internazionale e comunitaria sulla sicurezza marittima, sulla tutela dell´ambiente marino e sulle condizioni di vita e di lavoro a bordo delle navi battenti tutte le bandiere.

L´obiettivo è quello di prevenire il ripetersi di disastri ecologici come lo sversamento di petrolio della Prestige nel novembre 2002, la petroliera in cui si era aperta una falla nel corso di una tempesta al largo delle coste nord-occidentali della Spagna. Come all´Erika, anche alla Prestige era stato negato l´accesso ad un porto di rifugio dove trasbordare il carico di 77 000 tonnellate di greggio e ricevuto l´ordine di tornare al largo, la petroliera affondò nell´Atlantico a circa 250 km dalle coste spagnole.

I testi riguardano le ispezioni delle navi, i controlli dello Stato di approdo, il sistema di monitoraggio del traffico, le inchieste sugli incidenti, la responsabilità nel trasporto di passeggeri, l´assicurazione degli armatori e il rispetto degli obblighi dello Stato di bandiera. Gli otto provvedimenti renderanno più rigorosi i requisiti di sicurezza delle navi battenti bandiera europea e di tutte quelle che solcano i mari dell´Unione. Le nuove norme prevedono anche la creazione di una lista nera permanente delle imbarcazioni pericolose (dopo il disastro della Prestige le vecchie petroliere a scafo unico erano già state messe al bando nell´Ue) e prevedono ispezioni più frequenti.

Il pacchetto delle norme Erika III dovrà essere recepito dagli Stati membri entro il 1 gennaio 2012, si applicherà alle navi di stazza lorda pari o superiore a 300 tonnellate e impone agli stati membri di assicurare che le navi battenti la loro bandiera siano progettate, costruite, equipaggiate e mantenute in efficienza conformemente alle relative norme e procedure in materia di scafo, macchinari e impianti elettrici e di controllo fissati da un organismo riconosciuto.

Vengono fissati anche requisiti più severi in materia di assicurazione: in base alla direttiva, infatti, ogni Stato membro dovrà prescrivere che gli armatori delle navi battenti la sua bandiera stipulino un´assicurazione che copra le proprie navi e che anche le navi battenti bandiera di un altro paese siano coperte da un´assicurazione affinché possano entrare nei porti dell’Unione europea.

E’ prevista anche una migliore compensazione dei passeggeri vittime di incidenti.
Ogni Stato membro sarà inoltre obbligato a istituire o incaricare un Autorità indipendente che, oltre a possedere le necessarie competenze specialistiche, abbia il potere di lanciare operazioni di soccorso e di decidere dove fare approdare le navi che necessitano di assistenza al fine di garantire la sicurezza della navigazione e delle persone o la tutela dell´ambiente. L´autorità potrà, ad esempio, limitare i movimenti di una nave o dirigerla in modo che essa segua una data rotta. Oppure potrà ordinare al comandante di far cessare il rischio, inviare a bordo della nave una squadra di esperti per valutare il grado di rischio, assistere il comandante nel rimediare alla situazione e tenere informata la stazione costiera competente. Avrà anche la facoltà di ordinare al comandante di recarsi in un luogo di rifugio in caso di pericolo imminente od ordinare che la nave sia pilotata o rimorchiata.

Gli Stati membri dovranno inoltre predisporre piani per l´accoglienza delle navi per rispondere ai rischi creati da quelle che necessitano di assistenza che si trovano nelle acque poste sotto la loro giurisdizione, compresi, se del caso, rischi alla vita umana e all´ambiente.
Un altro regolamento del pacchetto approvato stabilisce le misure che devono essere adottate dagli organismi preposti all´ispezione, al controllo e alla certificazione delle navi per conformarsi alle convenzioni internazionali sulla sicurezza in mare e sulla prevenzione dell´inquinamento marino.

Infine, l´Aula ha sottoscritto l´accordo raggiunto dal comitato di conciliazione in merito alla direttiva intesa a migliorare la sicurezza marittima e a prevenire l´inquinamento causato dalle navi. Questa misura mira ad agevolare l´esecuzione efficiente delle inchieste di sicurezza e l´analisi corretta dei sinistri e degli incidenti marittimi al fine di determinarne le cause che li hanno causati e prevede la presentazione di rapporti precisi e tempestivi sulle inchieste di sicurezza e di proposte d´interventi correttivi. La direttiva si applicherà ai sinistri e agli incidenti marittimi che coinvolgono navi battenti la bandiera di uno degli Stati membri, o si verificano nel mare territoriale e nelle acque interne degli Stati membri, o incidono su altri loro interessi rilevanti.
Una normativa importante per l´Unione europea che detiene il 25% della flotta mondiale, che trasporta circa il 40% del commercio interno e quasi la totalità di quello estero. Ogni anno passano dai porti europei oltre 400 milioni di passeggeri e vi vengono caricate e scaricate circa 3,5 miliardi di tonnellate di merci.

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