[16/03/2009] Comunicati

La sinistra vince anche a El Salvador: «Lavoreremo con Obama»

LIVORNO. La lunghissima, dolorosa e sanguinosa marcia del Frente Farabundo Martí para la Liberación Nacional (Fmln) di El Salvador è conclusa: un altro Paese latinoamericano passa alla sinistra e nelle mani degli eredi di una guerriglia che non riuscì a liberare il Paese dalle feroci dittature fasciste solo per colpa dell’aiuto dato dagli Usa ai regimi che hanno seminato il paese di morti.

Mauricio Funes, candidato dell’opposizione di sinistra ha vinto le elezioni presidenziali con il 51,27% dei voti, al candidato della destra del Partido Republicano, Rodrigo Avila, il restante 48,73%. Alle elezioni hanno votato più di 4,22 milioni di persone, il 63% della popolazione di El Salvador. La campagna elettorale di Funes si è rivolta alla popolazione più povera, promettendo un miglioramento del livello di vita dei salvadoregni, una maggiore giustizia sociale e la fine del liberismo economico. Temi che finalmente hanno avuto peso e spazio in una campagna elettorale che nei precedenti anni era stata pesantemente falsata dall’intervento Usa e da pesanti brogli contro il Frente

Le dittature ed i governi di destra hanno dato ad El Salvador il 35% della popolazione sotto il limite vitale di sussistenza e con il 45% di disoccupazione. Il neo-presidente ha detto che «questa vittoria testimonia il trionfo di tutte le forze democratiche del Paese e chiama alla riunificazione ed alla concordia nazionale». Il più piccolo Paese dell’America centrale è stato sconvolto da una guerra civile che ha fatto più di 75.000 morti, senza contare i desaparecidos e gli esuli, causando l’emigrazione di decine di migliaia di salvadoregni e perdite economiche valutabili in due miliardi di dollari.

Funes è molto popolare nel Paese, rappresenta il volto nuovo della sinistra salvadoregna che ha rinnovato senza abiurarle le idee rivoluzionarie e non si può certo dire che sia un guerrigliero: ha lavorato come giornalista per più di 20 anni e tra il 1986 e il 1991 è stato anche un noto conduttore televisivo locale, dal 2001 al 2007 è stato il corrispondente per la Cnn in lingua spagnola, fino a che non è stato designato dal Fmln alla presidenza della Repubblica.

Il Clima è cambiato: alla vigilia delle elezioni l’ambasciata Usa ad El Salvador ha fatto pubblicare su El Diario de Hoy, una nota nella quale spiega che «Il Governo degli Stati Uniti è pronto a collaborare con il vincitore delle elezioni del 15 de marzo» e che il sottosegretario Usa agli affari dell’emisfero occidentale, Thomas Shannon, aveva incontrato Funes, per assicurarlo che l’amministrazione Obama non avrebbe appoggiato nessun partito nelle presidenziali di El Salvador.

Da parte sua il neo-presidente ha detto che l’amministrazione Usa non avrà nessun inconveniente a lavorare con il governo di sinistra e che «lavorerà insieme al governo del presidente Barack Obama, che ammiro e considero un democratico ed un leader capace di vincere i pregiudizi».

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