[17/03/2009] Parchi

Orsi bianchi a rischio per il climate change e per la caccia

LIVORNO. Si è aperta oggi a Tromsoe , in Norvegia, la conferenza internazionale sugli orsi bianchi e l’attenzione è stata posta subito sul tema del riscaldamento climatico, minaccia prioritaria per questi grandi mammiferi. «La sopravvivenza dell´orso polare passa - ha detto il ministro dell´ambiente norvegese Erik Solheim aprendo la conferenza - per la porta stretta di una lotta convinta e rigorosa contro il riscaldamento globale del pianeta. La principale minaccia che pesa oggi sugli orsi polari viene dal cambiamento climatico».

Quindi non ci sono alte soluzioni per salvaguardare l´ecosistema in cui vivono gli orsi bianchi e quindi la stessa specie che «mettere fine al riscaldamento globale» ha detto il ministro parlando ai delegati dei cinque paesi dove l´animale è presente, ovvero Usa, Russia, Groenlandia-Danimarca, Norvegia e Canada.

Il problema della salvaguardia degli orsi bianchi era stato posto all’attenzione recentemente dal Wwf che aveva lanciato l’allarme sul rischio di estinzione nei prossimi 50 anni a causa dei cambiamenti climatici dei circa due terzi della popolazione di orsi polari, costituita oggi da 20-25mila esemplari. «La sopravvivenza della specie non riguarda solo il destino degli orsi polari ma il pianeta intero» aveva segnalato Rasmum Hansson, a capo del Wwf norvegese, in un vertice preparatorio della conferenza, esortando urgentemente un piano di azione, anche in vista del vertice di Copenhagen delle Nazioni Unite previsto il prossimo dicembre. Gli orsi polari, che dipendono dalla presenza di lastre di ghiaccio per cacciare le foche di cui si nutrono, sono a rischio a causa dello scioglimento dei ghiacci e per le tossine industriali presenti nelle acque che danneggiano il loro sistema immunitario e riproduttivo.

Una soluzione radicale, sino ad ora mai proposta, è stata suggerita ieri sulla stampa britannica, da Geoff York, coordinatore del programma orsi polari per il Wwf, che proponeva che nel corso del summit in corso in Norvegia, si potesse anche prendere in considerazione la scelta di proibire in parte o del tutto la caccia all´orso polare, adesso consentita in tutti gli stati in cui è presente la specie, eccetto la Norvegia.

Sinora, la caccia all´orso bianco è regolamentata da un vecchio trattato del 1973, il Polar Bear Agreement, che potrebbe essere modificato, decidendo nuovi parametri per definire la quota di animabili cacciabili ogni anno. «I parametri in uso – ha dichiarato York - al momento non tengono conto della variabile cambiamento climatico, che sta invece seriamente incidendo sulla sorte degli animali. Quello che chiediamo come minimo alle parti in causa è includere anche questo fattore cruciale nella definizione delle quote attuali per la caccia».

Una proposta che potrebbe però avere, a fronte di un vantaggio ecologico, complicazioni di ordine antropologico ed economico. La caccia all´orso bianco, infatti, è parte integrante delle abitudini della popolazione Inuit di Canada e Alaska, che non solo la considerano una componente chiave della loro cultura ma da essa traggono anche parte del proprio sostentamento economico.

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