[18/03/2009] Consumo

Fitosanitari: un altro antiparassitario messo al bando dall´Ue

LIVORNO. Continua il programma di lavoro sull’analisi delle sostanze attive dei fitosanitari e stavolta è il turno di un altro antiparassitario. La Commissione europea con decisione del 16 marzo 2009 (e ieri pubblicata in Gazzetta ufficiale europea) non ha inserito il triflumuron nell’apposito elenco delle sostanze attive contenute nella direttiva europea relativa all’immissione in commercio dei prodotti fitosanitari.

A partire da ieri (data di pubblicazione della decisione Ue) gli Stati membri non possono né concedere, né rinnovare le autorizzazioni all’immissione sul mercato dei prodotti fitosanitari contenenti tale sostanza e quelle già concesse devono essere revocate entro il 16 settembre 2009.

In definitiva, la sostanza non potrà più essere utilizzata come principio attivo nei prodotti fitosanitari perché nocivo per l’uomo e l’ambiente.

In generale i fitosanitari - ossia antiparassitari chimici per le piante utilizzati soprattutto in agricoltura - possono essere utilizzati per combattere gli organismi nocivi. Il triflumuron ad esempio può essere utilizzato negli insetticidi perché agisce come inibitore della sintesi della chinina. Ma esistono anche dei fitosanitari che hanno la funzione di proteggere i vegetali o i prodotti vegetali da tutti gli organismi nocivi (e non solo dagli insetti) o a prevenirne gli effetti. E possono pure servire per conservare i prodotti vegetali; per eliminare le piante indesiderate e per eliminare parti di vegetali, frenare o evitare un loro indesiderato accrescimento

Però nonostante le molte funzioni possono avere effetti nocivi sull’ambiente e sulla salute umana. Possono permanere come residuo nell’alimento trattato, negli animali nutriti con questi alimenti, o addirittura nel miele prodotto da api esposte a queste sostanze. Possono cadere sul terreno e arrivare fino alle falde acquifere danneggiando l’ecosistema acquatico. E dalle falde possono passare sui campi arati o sui pascoli, perché le stesse acque potrebbero essere utilizzate per l’irrigazione o per l’abbeveraggio degli animali.

Ecco dunque perché prima di essere utilizzate e immesse sul mercato le sostanze vengono valutate, prima dagli Stati relatori e poi dalla Commissione Ue.

E proprio durante la valutazione da parte della Commissione di questa sostanza attiva sono emersi alcuni problemi. In particolare, in base alle informazioni disponibili non è stato dimostrato che il rischio per i consumatori sia accettabile a causa della mancanza di dati riguardo alla natura e al livello di alcuni residui pertinenti. Non è stato possibile procedere ad alcuna valutazione del rischio acuto per il “metabolita M07, perché non si disponeva di dati sufficienti per la fissazione di una dose di riferimento acuta relativa a questo metabolita”. Così come non si disponeva neanche i dati necessari per una definizione appropriata del residuo e una stima del livello dei residui nei prodotti di base contenenti frutta trasformata. (es)

Poi, è stato accertato un rischio elevato per gli organismi acquatici.

E nonostante le ulteriori osservazioni e gli argomenti espressi dalla società richiedente l’autorizzazione alla commercializzazione le valutazioni effettuate sulla base delle informazioni fornite non hanno dimostrato che, nelle condizioni di utilizzo proposte, i prodotti fitosanitari contenenti triflumuron non siano dannosi per l’uomo e l’ambiente.

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