[19/03/2009] Parchi

Un consorzio europeo per conservazione e valorizzazione risorse microbiologiche

LIVORNO. In Francia, a Rennes, ha preso il via EMbaRC (European Consortium of Microbial Resource Centres), che mette insieme l’Institut national de la recherche agronomique (Inra) l’Institut Pasteur e altre 8 strutture analoghe di Belgio, Germania, Gran Bretagna, Olanda, Portogallo e Spagna che hanno deciso di collaborare strettamente, sia per armonizzare i loro metodi di conservazione dei microrganismi, soprattutto per la liofilizzazione ed il congelamento che rappresentano i due grandi procedimenti di conservazione dei batteri, sia per standardizzare e far evolvere i loro metodi di identificazione.

Un comunicato dell’Inra spiega che «Si tratta anche di realizzare delle banche del Dna, che interessano sempre di più la comunità scientifica. In questo settore, con differenti metodi di stoccaggio del Dna esistenti, che occorre verificare e comparare, l’obiettivo del consorzio è quello di realizzare in futuro una raccolta di Dna di microrganismi. Parallelamente a questi diversi cantieri, i centri vogliono realizzare una guida comune sulla biosicurezza».

Sylvie Lortal, direttrice del Centre international de ressources microbiologiques – bactéries d’Intérêt alimentare (Cirm) dell’Inra, spiega che «La qualità delle bio-risorse è essenziale in tutte le ricerche intraprese per caratterizzare e valorizzare la biodiversità. Contribuire al mantenimento per lungo tempio delle raccolte ed al loro finanziamento sostenibile è una delle missioni prioritarie di EMbaRC ».,

Oltre 10 mila ceppi microbici sono referenziati nel Crim e rappresentano solo una parte della collezione Inra, «Una raccolta di microrganismi non è un museo – dice Chantal Bizet, responsabile del Centre de Ressources Biologiques dell’Institut Pasteur (Crbip) – non è statica, occorre costantemente arricchirla,sviluppare nuovi metodi di identificazione e conservazione». Il Cirbip raccoglie circa 20 mila ceppi di virus, cianobatteri, batteri e funghi microscopici, tra i quali il ceppo batterico più vecchio del mondo, isolato nel 1892.

EMbaRC, finanziato dall’Ue per tre anni con 4,2 milioni di euro su un costo totale previsto di 5,5 milioni, conserverà microrganismi di grande interesse per la ricerca scientifica, l’insegnamento, le industrie agro-alimentari e farmaceutiche, la sanità pubblica… preservando queste risorse biologiche si valorizzerà anche la biodiversità che rappresentano.

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