[23/03/2009] Comunicati

Lavoro, Pavanello: «Modificare il testo unico? Sì sulla forma, no sulla sostanza»

LIVORNO. L’Italia tra i tanti altri ha anche il triste primato degli incidenti sul lavoro. Sono quasi 1300 le morti bianche ogni anno, 30mila infortuni con danni permanenti e 600mila danni temporanei che trasformano il nostro paese nel luogo in Europa dove si lavora con minori parametri di sicurezza. Nonostante un testo unico varato lo scorso anno anche grazie alle continue sollecitazioni del presidente della Repubblica Giorgio Napoletano, e che adesso potrebbe subire sostanziali modifiche. Soprattutto riguardo ad un punto particolarmente contrastato dalla parte in causa, la Confindustria, che riguarda le eventuali sanzioni da comminare in caso di responsabilità da parte dell’impresa.

«Sono modifiche previste dalla legge stessa, che è una legge delega»- ci delucida Rino Pavanello Segretario nazionale dell’associazione Ambiente e lavoro, che pur facendo trapelare una qualche preoccupazione, vuole prima vederle queste modifiche e poi esprimersi in merito. «Era previsto che entro il 16 maggio si potessero apportare delle modifiche che comunque dovranno poi riaffrontare l’iter parlamentare.- ci spiega Pavanello e aggiunge -Se riguarderanno le correzioni di errori informali, tutto bene. Anzi meglio. È un testo di 300 articoli, 52 allegati, oltre 1000 pagine e di errori ce ne sono e se le modifiche servono a migliorare gli aspetti che potranno rendere più facilmente operativo l’articolato, ben venga. Se si vuole intervenire sulle sanzioni, invece sarà difficile trovare un accordo. Comunque attendiamo di vedere la bozza e poi entreremo nel merito».

Sulle sanzioni non si discute nemmeno per Paola Agnello Modica, della segreteria nazionale di Cgil, che sottolinea che «è sufficiente leggere il documento delle Associazioni datoriali per capire che la salvaguardia dell’integrità psicofisica di chi lavora sarà messa in discussione». «Ma -avverte la segretaria confederale della Cgil- se il Governo procederà, utilizzando la fase di crisi per ridurre i diritti di chi lavora, per tornare indietro di decenni, la Cgil reagirà con forza, anche chiamando i lavoratori e le lavoratrici alla mobilitazione, sicura di non essere sola».

Le sanzioni, da alcune anticipazioni sul testo in via di stesura, sarebbero state rimodulate e su questa materia la competenza è esclusivamente dello Stato, mentre per altri aspetti «vi è piena concorrenza con le Regioni» sottolinea Rino Ravanello e «potrebbero anche legiferare motu proprio» se le modifiche non fossero ritenute accettabili.

Il ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali precisa però in una nota stampa che «non esiste un testo definito di decreto delegato correttivo, essendo ancora in corso l’attività di redazione del testo stesso. Tanto che alcune indiscrezioni riportate dalle agenzie sono già superate da successive elaborazioni, ancorchè non definitive».

Non rimane allora che attendere l’uscita del testo modificato, che potrebbe già essere presentato al Consiglio dei ministri di venerdì prossimo, per capire se ci sarà battaglia o se sarà possibile – su una materia così importante- trovare un accordo e rendere finalmente attuabile la tanto richiesta e necessaria sicurezza nei luoghi di lavoro.

Torna all'archivio