[25/03/2009] Vivere con cura di Marinella Correggia

Niente euri, è l’altreconomia

RIETI. La crisi aiuta ad aumentare gli scambi non monetari e un po’ ovunque nascono esperienze che alla fine si rivelano ad alto valore sociale, permettendo a chi ha poca liquidità di soddisfare i bisogni essenziali. Le monete alternative possono sembrare qualcosa di difficile da mettere in piedi e far funzionare, ma ci sono modalità – per iniziare – più semplici.

Come il Progetto Toc a Pordenone (in friulano e non solo, toc significa pezzo). Un’idea semplice che funziona bene e in pochi mesi ha radunato centinaia di aderenti: il gruppo di persone che l’ha ideato stampa al computer dei pezzi di carta con simboli ‘rurali’ e l’indicazione 1 toc, 2 toc, 5 toc ecc. Poi chiede a commercianti un po’ particolari (artigiani, agricoltori bio, servizi alternativi) di accettare una parte del pagamento, ad esempio il 5%, in toc. Molti dicono di sì, perché così si fanno clienti e l’economia locale gira meglio. Più informazioni su: www.myspace.com/progettotoc.

Un’altra idea che prende piede sono le vendite per conto terzi di oggetti usati. Siamo abituati a mercatini e mercatini dell’usato con commercianti ‘professionisti’ ma ormai si assiste a una mescolanza di ruoli fra venditori e compratori: la stessa persona è di volta in volta l’uno o l’altro, ovviamente nel campo dell’usato. Non solo sono numerosi i mercatini autogestiti (che hanno preso dalle storiche e statunitensi ‘vendite fuori del garage di casa’); ormai anche diversi negozi che vendono abiti e oggettistica nuovi hanno una sezione per l’usato: chiunque può portare lì un proprio capo o un bene o un libro che non servono più, che rimangono in esposizione un tot di tempo; in caso di vendita il gestore del negozio e il ‘fornitore’ fanno a metà. E magari il ‘fornitore’ con quella cifra compra un’altra cosa usata nello stesso negozio, e il gioco è a somma monetaria zero, senza esborso di euri, e a somma ecologica positiva perché non si costruiscono nuove merci. Varie sono le formule, sempre comunque ruotanti intorno al concetto dell’usato e del risparmio sia di soldi che di materie prime.

Anche nell’ambito dei gruppi d’acquisto solidali (Gas) si può asssistere all’evoluzione verso il…Gasp: gruppo d’acquisto, scambio e produzione, quando i partecipanti devono acquistare certi prodotti ma magari sono produttori di altri. Ecco che si può scambiare merci – per un valore convenuto - senza passaggio di denaro. Qualche litro d´olio in cambio di qualche kg di miele.

Le banche del tempo, che permettono di scambiare soprattutto servizi e senza passaggio di denaro, sono da tempo conosciute. Ma forse lo è meno l’idea dei bed & breakfast del baratto! Li ha inventati Villa Villacolle, “il primo B&B anticrisi”, che si trova in Sardegna dalle parti di Bosa, uno dei luoghi marini più belli d’Italia, 5 vele di Legambiente. Una camera romantica in un borgo medioevale con colazione bio e mare a due passi costa…zero soldi. Infatti i gestori – una famiglia: Ilaria, Alfredo scultori ceramisti, e il piccolo Elia - preferiscono il baratto: sul loro bel sito: http://avillavillacolle.blogspot.com, chiedono di volta in volta, in cambio della stanza per vari giorni, o un computer meno lento o un esperto di blog, oppure due bici usate, o marmellate e altri cibi…Bellissima idea.

(La prossima rubrica tratterà invece di come risparmiare senza dolore su quei fronti monetari ancora non sgretolati dal dolce assalto della fantasia non monetizzata!)

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