[27/03/2009] Consumo

Le biotecnologie verdi di Novozymes e Wwf per la low carbon economy

LIVORNO.Il Wwf ha lanciato insieme a Novozymes, un’azienda che si occupa di etanolo cellulosico e di altre bio-energia, la “Biosolutions Initiative - Eliminating the first billion tonnes of CO2” (Iniziativa bio-soluzioni: eliminazione del primo miliardo di tonnellate di CO2) per identificare modalità ed ambiti in cui le bio-soluzioni a bassa emissione di carbonio possono eliminare grandi qualità di Co2 , aprendo la strada ad un’economia verde.

Il progetto mira a contribuire ad accelerare e ad esplorare ulteriormente il potenziale delle biotecnologie, come parte essenziale delle soluzioni globali per il clima

Che la più nota associazione ambientalista del mondo apra alle bio-tecnologie è il segnale di quanto ormai l’emergenza climatica e lo sviluppo sostenibile abbiano bisogno di idee e pratiche che vadano oltre la semplice attenuazione degli impatti del global warming e che l’azione dei governi e i protocolli d’intesa internazionali devono coniugarsi alla creazione di un’economia a basse emissioni di CO2 e sostenere le aziende e i settori che la praticano.

«Il settore biotecnologico – sottolinea un comunicato della Novozymes, offre per l’appunto tali opportunità, in quanto le riduzioni garantite dalle soluzioni bio-tecnologiche eccedono di gran lunga le emissioni generate dai processi produttivi dello stesso. Prendendo ad esempio una tecnologia specifica, la produzione di enzimi da parte di Novozymes ha causato l’anno scorso l’emissione di circa un milione di tonnellate di CO2, ma ha contribuito complessivamente alla riduzione di 28 milioni di tonnellate di CO2 equivalente. Questo è da ricondursi al fatto che gli enzimi consentono di risparmiare elevati quantitativi di energia quando applicati alla produzione di una serie variegata di prodotti usati quotidianamente, come carta, polvere detergente e bioetanolo. Alla luce di dette premesse favorevoli al contenimento della crisi climatica, il settore biotecnologico è destinato ad affermarsi come settore vincente in una nuova economia a bassa emissione di carbonio. Costituisce una parte importante delle soluzioni occorrenti a garanzia di riduzioni drastiche delle emissioni creando nel contempo modelli aziendali efficaci. Ma questo non è che l’inizio. Al momento non viene sfruttata che una piccola parte dell’intero potenziale della biotecnologia».

La Bio Solutions Initiative individuerà le prime riduzioni strategiche di CO2 possibili con le soluzioni bio-tecnologiche a bassa emissione di carbonio. La collaborazione con il Wwf prevede anche un rapporto diretto con i decisori politici e la creazione di collaborazioni commerciali basate sul principio del low carbon per accertarsi che le soluzioni biotecnologiche a bassa emissione di carbonio diventino una parte integrante di tutti i più importanti progetti per combattere il cambiamento climatico.

Kim Christensen, direttrice della Global climate initiative del Wwf spiega che «Le soluzioni bio-tecnologiche a bassa emissione di carbonio costituiscono un ottimo esempio di soluzioni nascoste o invisibili per la tutela del clima che, pur già essendo ampiamente disponibili, sfuggono facilmente ai legislatori, agli investitori e alle aziende. La lotta contro il cambiamento climatico consiste anche nell’apporto di innovazioni e nel rinvenimento di modi più intelligenti di far le cose, due propositi che la biotecnologia ci aiuta a concretizzare. L’accelerazione e l’esplorazione dell’ulteriore potenziale di questo settore costituiscono delle premesse fondamentali ai fini del rinvenimento delle soluzioni occorrenti per la salvaguardia del clima».

Il direttore di Novozymes, Steen Riisgaard, promette che «Novozymes si adopera allo scopo di migliorare e sviluppare soluzioni bio-tecnologiche a promozione di un’economia globale sostenibile. Ciò che noi offriamo ai nostri clienti è di produrre di più con meno, un minor consumo di energia nei loro processi e una minore produzione di rifiuti. Per sprigionare il pieno potenziale della biotecnologia, i decisori devono integrare le soluzioni bio-tecnologiche low carbon in tutte le principali strategie per la salvaguardia del clima».

Torna all'archivio