[30/03/2009] Acqua

Nel Pisano un nuovo regolamento per la gestione del demanio idrico

PISA. La provincia di Pisa ha ora un regolamento per la gestione del demanio idrico e per le procedure di concessione di aree demaniali. Sono state infatti approvate dal consiglio provinciale le norme per la concessione di terreni, specchi d´acqua, scarichi idrici e i criteri per la determinazione dei relativi canoni, compresi quelli per l´utilizzo di acque pubbliche e pozzi (a fini industriali, agricoli, sociali).

«Tra gli obiettivi principali che il regolamento si propone è dare uniformità e garanzie agli occupanti della Golena d´Arno, oltre che una più equa distribuzione tra le attività produttive del territorio provinciale circa i canoni dovuti per i prelievi d´acqua» dichiarano il presidente della provincia Andrea Pieroni e l´assessore all´ambiente Valter Picchi.

La questione è complessa a partire proprio dai rinnovi delle vecchie concessioni: «Uno degli aspetti di maggior rilievo per gli occupanti delle aree demaniali in Golena d´Arno, è quanto il regolamento assicura rispetto alla durata della concessione, che partirà ora da un periodo minimo di 6 anni (rinnovabile), continuano Pieroni e Picchi. L´atto del consiglio dispone inoltre che le concessioni già esistenti siano rinnovate, salvo verifica della sussistenza di condizioni non conformi alle norme».

Per i vecchi contenziosi (avvenuti prima della titolarità della provincia in materia) il regolamento, con manica larga, stabilisce che il rinnovo è garantito anche in quelle situazioni di occupazione senza concessione formale, ma risultante dagli atti trasmessi dall´Agenzia del Demanio (a patto che i canoni siano stati pagati per tutti gli anni dovuti) e molte aziende si stanno già regolarizzando.

Infine dovrà essere verificata la compatibilità dell´occupazione (tecnica ed amministrativa), con i criteri per la riqualificazione della golena fissati nel protocollo d´intesa firmato anche da comune di Pisa ed Ente Parco (presenza di manufatti non contrastanti con le esigenze idrauliche, rispetto delle distanze da strada e sponda, ecc.).

Una particolarità del regolamento è la possibilità di subentri nella titolarità dell´area demaniale nei casi di cessione delle attività: viene introdotta la possibilità di tramandare (?) e vendere (?) le concessioni.

Per quanto riguarda le nuove concessioni, la provincia si riserva la possibilità di destinare aree demaniali per fini di pubblico interesse o di carattere sociale e alle associazioni senza fini di lucro che si dedicano ad attività sociali rivolte a categorie protette, a bambini, ad attività sportive, sarà applicato un canone ridotto del 50%.

Per quanto attiene i canoni per il prelievo di acqua superficiale o sotterranea saranno costituiti da una parte di importo variabile a seconda dell´uso e da una variabile in funzione dei metri cubi annui che si intende prelevare.

«Entro 60 giorni dall´approvazione del regolamento - riprendono il presidente Pieroni e l´assessore Picchi - la giunta provinciale fisserà gli importi sia della parte fissa del canone (che comunque non potrà essere inferiore a 30 euro per gli usi agricoli ed a 100 euro per tutti gli altri usi) che della parte variabile (non inferiore a 0,01 euro al m3). I canoni risulteranno in questo modo in gran parte proporzionali ai volumi di acqua prelevati e poco dipendenti dall´uso».

Il regolamento prevede poi vantaggi nelle tariffe per quelle aziende che, nell´utilizzo di acque pubbliche, dimostrino un´attenzione particolare dal punto di vista ambientale e del riciclo. Ad esempio per quelle aziende che utilizzano almeno il 30% di acque reflue depurate o quelle che razionalizzano l´uso della risorsa idrica accumulando almeno il 30% del fabbisogno annuo in periodi di disponibilità, per utilizzare la risorsa nei periodi di maggiore carenza; o ancora per quelle che restituiscono almeno il 50% dell´acqua prelevata con le stesse caratteristiche chimiche nel medesimo corpo idrico.

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