[31/03/2009] Rifiuti

Gli scarti della macellazione sono rifiuti

LIVORNO. Gli scarti della macellazione degli animali sono rifiuti a meno che siano qualificati come sottoprodotti - ai sensi del Dlgs 152/06 così come modificato e conformemente anche alla nuova direttiva comunitaria sui rifiuti - ossia prodotti destinati al riutilizzo in maniera certa, senza trasformazione preliminare e senza pregiudizio per l’ambiente.

Lo riafferma la Corte di Cassazione che, con sentenza di questo mese, ricorda che gli scarti animali e nello specifico le “carogne” sono escluse dalla disciplina generale dei rifiuti solo quando regolate da disposizioni legislative che assicurino tutela ambientale e sanitaria. E poiché il regolamento comunitario in materia di sottoprodotti di origine animali non destinati al consumo umano ( n. 1774/2002) assicura solo tutela sanitaria per le carogne e i sottoprodotti di origine animale gli scarti della macellazione sono sempre sottoposte alla disciplina dei rifiuti.

La parte quarta del testo unico, infatti, assicura “anche la tutela ambientale” cosa che non fa il regolamento comunitario. Comunque sia, la disciplina comunitaria rimane ferma perché esaustiva e autonoma (e dunque non speciale rispetto a quella generale sui rifiuti) in ordine al profilo sanitario. E tutto ciò trova applicazione sia con riferimento al testo originario del Codice ambientale (articolo 185 Dlgs 152/06), che alla nuova formulazione dell’articolo introdotta l’altro anno (articolo 22 del Dlgs 4/2008), dovendo essere privilegiata quella interpretazione delle norme nazionali che sia conforme al diritto comunitario.

La recente Direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio del 19 novembre 2008 (la numero 2008/98/CE) non risulta avere affatto modificato gli enunciati principi di diritto che regolano il concorso tra la disciplina sanitaria della gestione dei sottoprodotti di origine animale e la normativa in materia di rifiuti, “in quanto la esclusione del principio di specialità trova puntuale riscontro proprio nelle disposizioni in essa contenute”.

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