[31/03/2009] Urbanistica

Edilizia, definita a Roma la posizione unitaria di tutte le Regioni

LIVORNO. Un accordo per sostenere l’edilizia che prevede ampliamenti da regolamentare in ogni regione entro 90 giorni e un decreto del governo per semplificare e velocizzare le procedure di competenza dello Stato. E’ questa la proposta con cui le Regioni si presenteranno al confronto con il Governo.
Ecco in sintesi i punti della proposta di accordo che i presidenti delle regioni discuteranno domani mattina con il premier Berlusconi:
1. regolamentare interventi per ampliamenti del 20 per cento delle volumetrie esistenti (e comunque non oltre i 200 metri cubi, circa 60 mq) per migliorare la qualità architettonica ed energetica degli edifici residenziali uni e bi-familiari o comunque di edifici non superiore ai 1000 metri cubi (palazzine di 4-5 appartamenti);
2. disciplinare interventi di demolizione e ricostruzione con ampliamenti fino al 35 per cento con l’obiettivo di migliorare la qualità e ridurre consumi energetiche favorire l’utilizzo delle fonti rinnovabili;
3. introdurre forme semplificate e celeri per l’autorizzazione degli interventi previsti in coerenza con le normative in vigore.

Le leggi regionali possono individuare aree nelle quali gli interventi di ampliamento sono esclusi o limitati (beni culturali, aree di pregio, ecc), nonché gli ambiti nei quali questi interventi sono favoriti e incentivati (ad es. aree urbane degradate).
Insieme alla firma dell’accordo il Governo emana un decreto legge per semplificare le procedure di competenza esclusiva dello Stato con l’obiettivo di rendere più rapido l’iter amministrativo dell’attività edilizia.

In particolare le misure di semplificazione che le Regioni propongono al Governo riguardano:
1. fissare un termine certo e breve per il rilascio delle autorizzazioni e permessi di competenza delle amministrazioni statali preposti alla tutela della sicurezza, del paesaggio, del demanio idrico (sovrintendenze, vigili del fuoco, ecc);
2. semplificare il rilascio dell’autorizzazione paesaggistica e delegificare i piccoli interventi dall’obbligo delle autorizzazioni (cosa che in Toscana è stata approvata dalla giunta la scorsa settimana);
3. semplificare le procedure per la valutazione ambientale strategica (Vas), evitando così duplicazioni delle procedure urbanistiche;
4. semplificare le procedure per le costruzioni in zone sismiche in modo da consentire l’inizio dei lavori con la presentazione dei progetti e con controlli a campione.

Infine, le Regioni chiedono al Governo un impegno comune per varare un vero Piano casa per rispondere alle esigenze delle famiglie in difficoltà ad accedere al libero mercato degli affitti. Al Governo sono richiesti appositi finanziamenti e la destinazione a Regioni e Comuni insieme al maggior gettito Iva derivante gli interventi previsti dall’accordo.

«Le Regioni si presentano in modo unitario al confronto con il governo e questo è un fatto positivo - ha dichiarato il presidente della Toscana, Claudio Martini (Nella foto), al termine della riunione chesi è svolta a Roma - La nostra è una proposta che aiuta la ripresa dell’attività edilizia ma nel rispetto delle regole, senza alcuna deroga. Gli interventi sono delimitati e vengono esclusi quelli più impattanti e stravolgenti (cambio di destinazione d’uso, interventi nei centri storici e nei parchi, ecc). Al Governo chiediamo u n decreto per velocizzare le procedure degli Enti statali e la messa a punto di un vero piano casa. Mi auguro – conclude Martini - che il Governo recepisca la nostra proposta. In questo caso la giunta regionale varerà rapidamente la legge in modo da poterla approvare in Consiglio prima della scadenza dei 90 giorni».

«I muratori che perdono il lavoro stanno più a cuore a noi che a Berlusconi – ha dichiarato l’assessore Riccardo Conti, anche lui presente alla riunione romana - Con questa proposta le Regioni rispondo a due esigenze. Quella di dare un contributo all’edilizia, in coerenza con le legge regionali, i piani e i programmi dei Comuni. E siccome non ci sono solo le villette, abbiamo proposto al Governo anche un vero piano per la casa e per l’affitto low cost, in modo da rispondere ai giovani e alle famiglie che non riescono a trovare casa sul mercato».

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