[01/04/2009] Urbanistica

Africa australe: il diluvio dopo la siccità

LIVORNO. Namibia, Angola, Zambia ed altri Paesi dell’Africa australe stanno subendo devastanti alluvioni, i più gravi da almeno 44 anni a questa parte e la situazione sanitaria ed umanitaria della regione, già percorsa da un’epidemia di colera che ha il suo focolaio nello Zimbabwe, si sta deteriorando sempre più rapidamente.

La portavoce dell’Ufficio Onu di coordinamento degli affari umanitari (Ocha) Elizabeth Byrs, ha detto in una conferenza stampa convocata nella sede Onu di Ginevra che «A causa del proseguimento delle abbondanti precipitazioni, le inondazioni in Africa australe continuano ad aggravarsi in Paesi come l’Angola, la Namibia, la Zambia, il Malawi ed il Botswana, con un numero di persone colpite che non cessa di crescere».

In Namibia hanno già perso la vita 92 persone e in 350 mila hanno subito forti danni o hanno dovuto abbandonare le loro abitazioni. L’Onu e i suoi partner hanno lanciato un appello urgente per 2,7 milioni di dollari necessari per fornire aiuti urgenti alle vittime namibiane. La situazione in Namibia è precipitata, ma dall’inizio dell’anno che il Paese in gran parte desertico subisce piogge torrenziali nella zona del centro-nord e nel nord-est. I fiumi hanno raggiunto livelli che non si vedevano dal 1963. L’Ocha sottolinea che «L´effetto cumulativo delle inondazioni del 2008 e del 2009 ha aumentato la vulnerabilità generale della popolazione, dato che la Namibia è uno dei Paesi con i più alti tassi di infezione da HIV del mondo, stimata nel 2008 al 15,8% della popolazione adulta».

La Byrs ha detto che «in Angola il numero delle persone colpite dalle inondazioni ha raggiunto quota 200.000, con 21 decessi e 3.200 abitazioni distrutte dal flusso dell’acqua. Inoltre, le inondazioni in Mozambico, in Zambia, nel Botswana, nel Malawi hanno ugualmente provocato perdite umane e materiali e minacciano i raccolti agricoli».

Si tratta di un vero e proprio diluvio. Sono già le inondazioni più gravi in Africa australe dal 1965, ma secondo l’Ocha non è ancora finite: «Le piogge dovrebbero proseguire e le inondazioni si dovrebbero ancora estendere».

La situazione umanitaria è preoccupante: circa il 17% per cento della popolazione dei Paesi dell’Africa del sud-ovest è priva di riparo, acqua e servizi igienico-sanitari, cure e cibo.

L’Africa australe si conferma come un vero e proprio drammatico laboratorio del cambiamento climatico: le alluvioni arrivano dopo periodi di siccità devastanti, colpiscono Paesi spesso completamente impreparati a fenomeni di questo tipo come la Namibia o il Botswana, mentre poco più a sud i piccoli Swaziland e Lesotho si contendono il triste primato mondiale dell’erosione del suolo.

Torna all'archivio