[03/04/2009] Comunicati

57 europarlamentari contro la mozione eco scettica del Pdl. Della Seta: «Qualcuno lo spieghi ai G20»

LIVORNO. «Cari colleghi, la vostra mozione è una presa di distanza dai dati scientifici su cui si basano le decisioni delle istituzioni europee, di cui l´Italia fa parte, e delle Nazioni Unite, nonché un grande danno anche all´Italia, che vi preghiamo di riconsiderare».

E’ questo il succo di una lettera scritta, su iniziativa della capogruppo dei Verdi Monica Frassoni, da 57 europarlamentari dei Verdi e del Gruppo unitario della sinistra, per rispondere alla mozione del Pdl al Senato sui cambiamenti climatici e firmata anche da Daniel Cohn-Bendit e dagli italiani Marco Rizzo, dall’ex astronauta Umberto Guidoni e da Roberto Musacchio.

Gli eurodeputati ricordano che «Per conto delle Nazioni Unite da anni l´Ipcc (Intergovernmental panel for climate change) lavora sulla natura dei cambiamenti. I risultati delle loro ricerche rappresentano il più elevato livello di conoscenza al mondo sul mutamento climatico, e sono il frutto di confronto tra scienziati provenienti da differenti discipline ed orientamenti».

La quasi totalità della comunità scientifica internazionale e quindi parlare dei «solo 52 scienziati - citati nella mozione - è falso e fuorviante. Dal presidente della commissione Ambiente del Senato (Nania, ndr), Ci saremmo aspettati ben altro. Portare l´Italia fuori dallo sforzo internazionale è un lusso che l´Europa ed il mondo non possono permettersi. Mettere in dubbio fatti condivisi a livello internazionale è un grande danno anche per l´Italia. Vi preghiamo, di riconsiderare in modo sereno ed obbiettivo la realtà del mutamento climatico. Solo un deciso impegno per l´economia verde potrà fornire la necessaria spinta per uno sviluppo economico sostenibile con la creazione di milioni di nuovi posti di lavoro».

Sulla questione è intervenuto anche Roberto Della Seta, capogruppo del Pd nella commissione ambiente del Senato: «Qualcuno dovrà spiegare ai capi di Stato e di governo riuniti a Londra per il G20 che nel frattempo la destra italiana ha scoperto che il problema dei cambiamenti climatici non esiste. Il G20 ha deciso di fare tutto il possibile per raggiungere un accordo globale sul clima alla Conferenza Onu che si terrà a Copenaghen a dicembre. Qualcuno dovrà purtroppo spiegare ai capi di Stato e di governo che nel frattempo la destra italiana, unico esempio in Europa, si e´ data al negazionismo. Ieri il Senato ha approvato una mozione del Pdl che nega l´esistenza stessa dei cambiamenti climatici e impegna il governo a rivedere gli obiettivi di riduzione delle emissioni proposti dall´Ue che l´Italia ha già sottoscritto. Credo che questa posizione negazionista, oltre a non essere coerente con gli impegni presi dai massimi leader mondiali, releghi l´Italia a fanalino di coda in Europa e nel mondo».

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