[03/04/2009] Parchi

Gli anticaccia? Espressione della società industriale che schiaccia quella agricola

ROMA. In larga misura chi è contrario all´attività venatoria altro non è che l´inconsapevole espressione della vittoria della società industriale su quella agricola.

Chi non ha mai provato altro che la vita delle grigie e fumose città con auto in coda e supermercati straboccanti (che puntualmente abbandona la domenica per andare ad inquinare altrove) non immagina nemmeno che ancora esiste un mondo antico fatto di cose semplici, di tradizioni, di buona cucina con ingredienti genuini, di fatica e sudore, di conoscenza dei luoghi e dei cicli di vita delle piante e degli animali ed è del tutto logico che si intenerisca per le sorti di un capriolo o di un leprotto ma che poi si dimentichi della vita-non-vita dei polli di batteria o delle sevizie usate nel trasporto delle vacche da macello che puntualmente finiscono nei loro piatti. Occhio non vede cuore non duole.

La caccia però (piaccia o non piaccia) fa parte integrante del mondo di cui sopra. Magnifico e severo al tempo stesso.

Con queste poche righe non pretendo di difendere a spada tratta la categoria dei cacciatori perchè mi rendo conto che buona parte di essi siano soltanto la caricatura di ciò che dovrebbero essere in quanto cittadini prestati all´attività venatoria ma cerco di difendere il mio mondo.

Parlo per me stesso: sono più le volte che esco armato di macchina fotografica piuttosto che del fucile ma a quest’ultimo, fintanto che avrò voce, non ci rinuncerò mai perché chi colpisce la caccia colpisce un mondo che lungo i sentieri ed i viottoli abbandonati e nelle borgate diroccate e silenziose sta combattendo per non soccombere definitivamente.

Questo è il sugo del discorso; non è questione di caccia o non caccia ma di eterna lotta tra città e campagna, tra società industriale ed agricola.

Lotta che con l’esito della guerra di secessione americana ha visto l’ago della bilancia pendere decisamente a favore del capitale industriale e che ci ha consegnato il mondo in cui viviamo; nel bene e nel male.

La questione caccia altro non è che una singola battaglia di una più ampia guerra in cui è in gioco un ben più alto interesse: il nostro futuro.

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