[19/05/2006] Rifiuti

I nuovi carrelli Unicoop sono fatti riciclando 250 bottiglie in Pet

PIOMBINO (Livorno). Nel 2006 Unicoop Tirreno inizia la svolta: per il suo nuovo ipermercato di Benevento infatti, ha già acquistato 1500 carrelli realizzati interamente con la plastica riciclata dalle bottiglie in Pet (nella foto un esempio dei nuovi carrelli). «Entro la fine dell’anno inaugureremo l’Ipercoop di Benevento – spiega il responsabile acquisti Stefano Comparini - che sarà dotato di questi nuovi carrelli acquistati dalla Origine, azienda italo-francese collegata alla piemontese La Spera».

Il gruppo italo-francese in effetti ha ‘inventato’ questo metodo di riutilizzo del Pet chiamato Eko Logic Shop to Shop - e rappresenta quindi un interessante start up imprenditoriale, che chiuderà il 2006 con un fatturato di 3 milioni di euro. Secondo gli ultimi dati disponibili infatti, dai supermercati italiani escono 15 miliardi di pezzi in Pet ogni anno, di cui solo il 20% è recuperato dalla raccolta differenziata e riciclato. A questi si aggiungono ora le bottiglie recuperate da La Spera: 250 per fare un carrello, 75 per fare i porta cestini, 23 per i cestini.

«Oltre ai 1500 carrelli di Benevento – continua Comparini – stiamo gradualmente sostituendo tutto il parco dei cestini e dei portacestini e infatti attualmente il 70-80% è già tutto in plastica riciclata. L’unico inconveniente invece è che i carrelli proposti sono di un’unica taglia, quella appunto adatta agli iper. Mi è stato detto che gli stampi hanno costi molto alti e per questo i produttori si sono limitati alla taglia iper, che certo non possiamo proporre nei punti vendita di mille metri quadri. L’ideale sarebbe trovare qualcuno in gardo di produrre anche carrelli di dimensioni più modeste».

Ma quanto costa un carrello ecologico rispetto ad uno tradizionale in ferro? «Attualmente la differenza è del 20% - continua il responsabile Acquisti Unicoop - ma penso che se la richiesta del mercato continuerà ad aumentare nel giro di 2-3 anni arriveremo al punto di pareggio. Anche perché quando nel 2003 facemmo una scelta simile per l’Ipercoop inaugurato a Livorno, la differenza di prezzo era del 60%. E oltretutto non si trattava di carrelli in plastica riciclata, ma in plastica vergine successivamente riciclabile. D’altra parte all’epoca non c’era molta scelta: ci affidammo alla Plastimark di Torino e tra l’altro poi ho saputo che il progetto Eko Logic Shop to Shop del gruppo Origine-La Spera è nato anche dalla mente di alcuni ricercatori che prima lavoravano a Plastimark».

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