[16/04/2009] Consumo

Il mercato della filiera corta sbarca anche a Prato

PRATO. Sbarca anche a Prato il mercato della filiera corta, un fenomeno in espansione che greenreport ha salutato sempre positivamente considerata la riduzione di inquinamento, talvolta di imballaggi e quindi di materia, e la valorizzazione delle produzioni locali di qualità con prezzi contenuti, il che non guasta.

Vogliamo però anche ribadire che quando le iniziative si moltiplicano e si allargano a macchia d’olio è bene stringere anche il cordone dei controlli affinché quelle caratteristiche positive ricordate siano rispettate. Una garanzia in tal senso deve essere fornita dalle stesse istituzioni e associazioni di categoria che promuovono questi “progetti” sul territorio.

Il mercato pratese denominato appunto “Terra di Prato” che si terrà sabato 18 (viale Galilei, orario 08.00- 13.30) in qualche modo è “certificato” dall’assessorato allo Sviluppo economico del comune di Prato che lo ha fortemente voluto, con l’appoggio delle associazioni locali rappresentative del mondo agricolo (Cia, Coldiretti), dell’artigianato (Cna, Confartigianato), dell’alimentazione (Slow Food), dalla provincia di Prato e Comunità Montana della Val di Bisenzio.

Il mercato della filiera corta, è dedicato ai prodotti della terra e del piccolo artigianato alimentare e riservato esclusivamente ai produttori locali e toscani per favorire un rapporto diretto fra agricoltori, artigiani e consumatori finali. Accorciare la filiera comporta non solo un vantaggio in termini di prezzo, ma dovrebbe anche produrre beneficio in termini di sicurezza alimentare, a soddisfazione di quell’interesse crescente per il rapporto qualità del cibo e salute.

I produttori di questa prima edizione sono ventisei ma gli organizzatori auspicano e ritengono che il numero possa crescere, quindi gli stessi produttori saranno avvicendati ogni terzo sabato del mese, giornata individuata per l’acquisto a “chilometri zero” o quasi. In questa occasione, ospiti speciali della manifestazione allo stand di Slow Food, ci saranno dei produttori alle prime armi, cioè gli alunni della Scuola Bruni di Casale, che coltivano, un vero e proprio orto, “l’orto in condotta” i cui prodotti saranno messi in vendita.

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