[17/04/2009] Parchi

I bracconieri stanno massacrando la più grande popolazione di scimpanzé del mondo

LIVORNO. I bracconieri nella Repubblica democratica del Congo (Rdc) minacciano l´esistenza della più grande popolazione di scimpanzé che resta in tutta l’Africa. L’allarme è stato lanciato con un e-book pubblicato sul sito della Universiteit van Amsterdam da Cleve Hicks, un ricercatore dell’Institute for biodiversity and ecosystem dynamics (Ibed) che descrive la situazione tragica vissuta da questi primati e da altri animali nelle foreste del Congo. Hicks ed i suoi colleghi sono riusciti anche a salvare 5 scimpanzé orfani e a consegnarli ad un’area protetta nel Congo orientale.

Nel corso delle sue ricerche nei dintorni della città di Bili, tra il 2004 e il 2007 Hicks non ha trovato nell’area nemmeno uno scimpanzé orfano o una carcassa di queste scimmie, un fatto strano, visto che gli scimpanzé sono ancora numerosi nella foresta.

Dopo il 2007, Hicks cha condotto per 13 mesi ricerche sui grandi mammiferi a 200 km da Bili, nella regione di Buta Aketi, ed ha potuto accertare che gli scimpanzè di quell’area appartenevano alla stessa “cultura” (ground-nesting, snail-smashing, ant-dipping) dei primati che vivono a Bili e che quindi la popolazione degli scimpanzé del nord della Rdc non è stata ancora frammentata e dispersa a causa delle attività umane.

Però, nell’ultimo periodo di ricerche Hicks e il suo staff hanno scoperto 34 scimpanzé orfani e 31 morti in vendita nella zona di Aketi-buta-Bambesa. Il team ha anche documentato il commercio di 10 pelli di rarissime Okapi pelli, di 9 pelli di leopardo, delle parti di 13 elefanti e di centinaia di orfani e carcasse di altre specie di scimmie.

Gli abitanti della zona hanno detto ad Hicks che fino a pochi anni fa il bracconaggio era molto poco, tranne che per gli elefanti, e che è stata l´estrazione di diamanti e oro che ha fatto aumentare la richiesta di carne di animali selvatici e di piante. E’ evidente che i bracconieri sono penetrati rapidamente nelle aree protette di Bili e Rubi-Tele, che recentemente sono state invase anche dai minatori illegali.

Nel novembre 2008 Hicks ed i suoi colleghi Aura Darby ed Adam Singh hanno trovato altri 7 scimpanzè orfani e 3 carcasse in vendita, tra quelli vivi ci sono i 5 che sono stati salvati dalla macellazione e, in seguito alla denuncia dei ricercatori olandesi, la Wildlife Wasmoeth fondation sta realizzando a Kisangani un santuario poer scimpanzé che è stato chiamato Boyoma.

«Tuttavia – dice Hicks - questo non cambia il fatto che se qualcosa non viene fatto subito, presto perderemo una delle più grandi aree di natura incontaminata che restano nel pianeta, e con essa se ne andranno scimmie, elefanti, okapi e le società umane tradizionali che dipendono da sua esistenza».

Nel suo e-book, Hicks descrive una crisi che riguarda i nostri “cugini” più vicini, provocata dalla povertà e dall’avidità degli esseri umani, e spera di raggiungere l’opinione pubblica per renderla consapevole della minaccia imminente per la scimmie di Bili. In parte c’è riuscito, visto che ha potuto raccontare questa storia di un’agghiacciante spreco di bellezza e risorse alla nota trasmissione televisiva olandese “EenVandaag” e di raccontare la sua storia alla radio nazionale olandese, del bracconaggio degli scimpanzé se ne è interessata anche Science. Nel nostro piccolo lo facciamo anche noi di Greenreport, invitandovi a guardare l´e-book di Hicks.

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