[17/04/2009] Rifiuti

Vermi, collemboli e moscerini per capire come i composti policiclici aromatici inquinano i suoli

LIVORNO. Miriam León Paumen, una ricercatrice del’università di Amsterdam, ha scoperto che l´esposizione alle sostanze chimiche tossiche di invertebrati come vermi e collemboli (nell´immagine due specie) che vivono nel suolo può determinare un esito più certo per i test sulla contaminazione del suolo.

La scienziata olandese ha anche scoperto che un´esposizione prolungata ai composti policiclici aromatici (Pac) può avere ripercussioni gravi e imprevedibili sul ciclo vitale di questi invertebrati, evidenziando così che, per quanto riguarda la contaminazione del suolo e dei sedimenti, non sono affatto certi effetti graduali nel processo di valutazione dei rischi. Nella sperimentazione su più generazioni di invertebrati ha rivelato che l´influenza di queste sostanze è imprevedibile e il normale rapporto tra concentrazione e reazione si è trasformato nella presenza/assenza di reazione per la definizione di un chiaro valore limite.

I composti aromatici policiclici si trovano anche negli oli minerali e nel catrame e si creano con la combustione degli idrocarburi. L’Ue ha definito numerosi Pac “sostanze tossiche prioritarie". La presenza di Pac spesso determina la necessità di bonifica del suolo e dei sedimenti. I limiti di rischio sono determinati attraverso un calcolo basato sul rischio di effetti a breve termine dei Pac sugli organismi acquatici. Questo metodo, tuttavia, è controverso. La ricerca della Paumen ha fornito l´opportunità di migliorare l´accuratezza delle valutazioni del rischio e la società olandese Bioclear ha già utilizzato alcune delle tecniche applicate in luoghi contaminati.

Non a caso allo studio hanno partecipato anche il National institute of public health and the Environment (Rivm), il ministero olandese della casa, pianificazione e ambiente, il Water service e deltares, arcadis e bioclear, ma anche due multinazionali petrolifere come Nam ed ExxonMobil, per l’importanza dei Pac per il greggio e nella combustione dei suoi derivati, tanto che la ExxonMobil si era affrettata ad offrire alla Paumen un lavoro come consulente ambientale presso la sua sede centrale europea.

Secondo l’Organizzazione olandese per la ricerca scientifica (Nwo) «Questi effetti a carattere cronico dipendono dagli effetti derivanti dell´esposizione a breve termine ai composti aromatici policiclici. I risultati dimostrano che i test relativi alla contaminazione del suolo e dei sedimenti presentano un maggiore grado di affidabilità quando comprendono gli effetti di un´esposizione prolungata alle sostanze tossiche della fauna che vive nel suolo e negli strati sedimentari. Gli effetti dei composti aromatici policiclici sugli invertebrati terrestri e bentonici (specie che vivono nei fondali) vengono utilizzati per la valutazione dei rischi della contaminazione del suolo e dei sedimenti».

La Paumen ha analizzato due composti aromatici policiclici "standard" quattro composti aromatici policiclici "nuovi" (non–regulated) su due specie di vermi, una specie di collemboli (una famiglia piccoli insetti che vivono nel suolo) e una specie dei chironimidi (moscerini che vivono vicino all´acqua), ed ha scoperto effetti sul 70% dei casi, in particolare un arresto del loro sviluppo. Le specie sono state esposte a suolo e strati sedimentari contaminati artificialmente con composti aromatici policiclici.

«Questi effetti, gravi e non prevedibili, sul ciclo vitale emergono spesso in seguito a una contaminazione prolungata a queste sostanze, in particolare ai nuovi composti aromatici policiclici. Paumen ha dimostrato che gli effetti di un´esposizione prolungata possono differire in modo significativo. Di conseguenza la valutazione dei rischi basata su dette misure presentano un grado di accuratezza più elevato. La ricerca fornisce numerose possibilità per l´ottimizzazione del grado di accuratezza delle valutazioni dei rischi».

Torna all'archivio