[22/05/2006] Parchi

Parchi, a che punto siamo?

PISA. Renzo Moschini (nella foto), ex deputato e fondatore del Coordinamento dei parchi e delle riserve naturali, (l’attuale Federparchi) e per molti anni direttore della rivista Parchi, sta dedicando le sue energie alla finalizzazione istituzionale di un grande disegno politico, nel quale il ruolo delle aree naturali protette è ben precisato e mira a saldare tutela dei valori ambientali con il rispetto dell’identità territoriale, soprattutto della loro autonomia.

Partendo da questo tema si snodano le 138 pagine del suo ultimo libro, "Parchi, a che punto siamo? Un’analisi senza omissis della crescita del sistema italiano delle aree protette", con la prefazione di Matteo Fusilli, presidente di Federparchi.

Un check-up sul mondo dei parchi, fondato su una fluida analisi interpretativa e che non è imperniato su numeri e parametri quantitativi, bensì su esperienze reali, fatte anche di promesse, auspici, realizzazioni e insuccessi. Il suo filo conduttore è rappresentato dal ruolo svolto dalle istituzioni.

«Non a caso l’ex presidente della Repubblica Ciampi - ricorda Renzo Moschini - ha richiamato più volte i diversi soggetti al dialogo. Senza leale collaborazione tra i diversi livelli (stato, regioni, enti locali, organi di gestione, ecc.) si rischia quell’impasse che si è purtroppo concretizzato spesso (leggi ad esempio i ripetuti commissariamenti, e non solo). Si rischia di dar così ragione ai cittadini scettici che hanno sempre temuto che i parchi diventassero terreno di scontro politico e apportatori di nuovi adempimenti burocratici (dei quali, certamente, nessuno avverte il bisogno), piuttosto che volano di forme di sviluppo e di cultura del territorio rispettose di equilibri ecologici sempre più minacciati da leggi consumistiche e di potere che, non è una novità purtroppo, stanno producendo danni enormi e tangibili».

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