[23/04/2009] Energia

Europarlamento: dal 2019 edifici europei a “zero energia” e via le facilitazioni per le seconde case

BRUXELLES. Dal 31 dicembre 2018 tutti i nuovi edifici che verranno costruiti nell’Unione europea dovranno essere autonomi dal punto di vista energetico, essere cioè in grado di produrre l’energia che consumano. A dirlo è un rapporto di co-decisione sulla direttiva del 2002 sulla performance énergetica degli edifici approvato dal Parlamento europeo. Gli eurodeputati hanno chiesto anche maggiori investimenti pubblici per gli edifici a risparmio energetico. Il progetto di direttiva proposto dalla Commissione Ue non prevedeva nessuna data per l’avvio di “zero energy".

Secondo il rapporto presentato dalla socialista romena Silvia-Adriana Ţicău, da qui al 2018 gli Stati membri dovranno mettere in campo politiche più efficaci affinchè i nuovi edifici vengano dotati di pannelli solari termici e fotovoltaici, pompe di calore ed ogni accorgimento necessario a risparmiare energia e ad aumentarne l’utilizzo efficiente.

Il rapporto è stato adottato a larghissima maggioranza : 549 si, 51 no e 26 astenuti. Gli eurodeputati chiedono ai Paesi dell’Ue di fissare obiettivi nazionali intermedi per il 2015 e il 2020 che contengano le percentuali minime di edifici che devono essere realizzati a “zero energia” che sono quelli «Il cui consumo di energia primaria è inferiore o uguale alla loro propria produzione di energia» e che devono avere «un livello molto alto di efficienza energetica». La Commissione Ue entro il 2010 deve proporre una definizione precisa per "edifici il cui consumo di energia primaria è nullo".

Entro il 30 giugno 2011 gli Stati membri dovranno adottare piani nazionali che avviino strumenti finanziari per migliorare l’efficienza energetica degli edifici, come prestiti a tassi ridotti, riduzioni fiscali, o assistenza finanziaria ai consumatori data direttamente dai fornitori di elettricità.

Anche l’Ue dovrà proporre strumenti finanziari supplementari per «Aumentare la parte dell’ammontare del Fondo europeo di sviluppo regionale disponibile per misure di efficienza energetica ; stabilire, entro il 2014, un Fondo europeo di efficienza energetica finanziato da bilancio comunitario, Banca europea di investimenti e Stati membri, per promuovere gli strumenti pubblici e privati in progetti miranti a migliorare l´efficienza energetica degli edifici; riduzioni dell’Iva per i beni ed i servizi relativi all’efficienza energetica e dalle energie rinnovabili».

Una vera rivoluzione che vedrà mutare radicalmente i sistemi di illuminazione, aria condizionata, e riscaldamento degli edifici europei. E gli eurodeputati spiegano cosa intendono per «rinnovamento in profondità» : lavori che coprano oltre il 25% della superficie di un edificio o che implichino un costo totale superiore al 20% del valore dell’edificio. Norme minime che dovranno essere stabilite dalla Commissione Ue entro il 31 marzo 2010.

Gli Stati membri dovranno fissare anche norme minimali di performance energetica anche per le case per vacanze utilizzate per meno di 4 mesi all’anno e gli eurodeputati vogliono anche sopprimere ogni esenzione per gli edifici di questo tipo .

Dalla direttiva saranno escluse le piccole case di meno di 50 mq di superficie, i locali temporanei utilizzati per meno di 18 mesi, gli ateliers e gli edifici agricoli che consumano o poca energia e quelli storici protetti che subirebbero modifiche inaccettabili dall’applicazione del miglioramento energetico. Inoltre tutte le nuove case dell’Ue dovranno essere dotate di "computer intelligenti" per misurare i consumi energetici ed i periodi di picco , consentendo così ad esempio di far beneficiare i consumatori di tariffe notturne meno elevate.

Torna all'archivio