[24/04/2009] Comunicati

Marcegaglia: «Se gestita bene, la sostenibilità è un motore della crescita»

LIVORNO. Alla fine il Business summit confindustriale si è risolto come era prevedibile. Solite pressanti richieste ai governi di intervenire per favorire il credito in modo da uscire dalla crisi, no al protezionismo e poi in fondo, visto che si è svolto in contemporanea con il G8 dell’ambiente, anche una popolare intesa piuttosto generica per lottare contro i cambiamenti climatici.

In ogni caso almeno se ne tiene di conto, e si arriva addirittura a leggere la questione climatica come un’opportuna di crescita per le imprese, a dimostrazione di come il mondo degli affari spesso abbia una visione meno miope dei politici, o almeno di alcuni politici, come per esempio di quei deputati del Pdl che avevano fatto approvare la vergognosa mozione negazionista sul clima, che metteva alla berlina il nostro Paese di fronte al resto del mondo.

Il presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, che faceva gli onori di casa, nel suo intervento conclusivo è tornata quindi a parlare di sostenibilità ambientale come strumento essenziale e stimolo alla crescita: «Siamo pronti a prendere le nostre responsabilità - ha detto - per ridurre il gas serra ma l´onere deve essere diviso tra tutti i Paesi. Ci deve essere un impegno condiviso». E´ necessario trovare «il giusto equilibrio tra salvaguardia ambientale, sicurezza energetica e competitività delle imprese». La sostenibilità ambientale, ha concluso, «se gestita bene non solo è una necessità ma può rappresentare un motore di crescita importante".

Sul fronte del protezionismo invece Marcegaglia ha sottolineato che «tralasciare e minare le forze di mercato non può essere la scelta giusta. La comunità industriale respinge con forza il protezionismo e oggi più che mai le nostre aziende hanno bisogno di un commercio libero e di agire a livello globale».

La Marcegaglia ha spiegato infatti che le regole devono governare la globalizzazione e non frenarla: «Le regole costituiscono - ha continuato - il fondamento dello sviluppo globale, ma abusarne può erodere velocemente la ricchezza».

Su questi tre punti essenziali - la via per uscire dalla crisi, il commercio libero ed il clima - è stata sottoscritta la dichiarazione congiunta degli otto grandi: oltre l´Italia, Francia, Germania, Regno Unito, Usa, Canada, Giappone e Russia.
La joint declaration sarà consegnata al premier italiano Silvio Berlusconi, in qualità di presidente di turno del G8, perché le proposte siano all´attenzione dei capi di stato e di governo del prossimo vertice politico di luglio, spostato dalla Maddalena all´Aquila.

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