[28/04/2009] Rifiuti

Pecorella: «Si alle intercettazioni per i reati ambientali»

ROMA. Il presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sul ciclo dei rifiuti Gaetano Pecorella, del Pdl, ha chiesto di «evitare che siano posti limiti troppo rigidi alle intercettazioni telefoniche. La legge sulle intercettazioni se non viene emendata subito su questo tema rischia di non includere i rifiuti. È un limite per gran parte delle inchieste che dalle intercettazioni sono partite: il Parlamento ne tenga conto. Servono anche per contrastare i reati satellite».

Pecorella ritiene anche «opportuno dedicare un titolo del codice penale ai reati ambientali perché oggi gran parte della criminalità vive e prospera, oltre che con la droga, con il traffico illecito dei rifiuti». Il vicepresidente di Legambiente e responsabile dell’Osservatorio ambiente e legalità Sebastiano Venneri, commenta a caldo e rilancia: «Bene presidente! Le intercettazioni sono uno strumento indispensabile per combattere la criminalità ambientale e per scoprire l’intera filiera criminale dei trafficanti di rifiuti, spesso infiltrata nei settori più disparati. Lo denunciamo da tempo, rifiuti e cemento sono un business miliardario per le mafie che danneggia tutta la collettività e che è giusto contrastare con tutti i mezzi a disposizione a partire dalle intercettazioni. Ci conforta dunque che il presidente Pecorella la pensi come noi, anche sulla necessità d’introdurre i delitti ambientali nel codice penale, perché ad oggi la convenienza di queste organizzazioni sta proprio nell’alto profitto che traggono rispetto al rischio che corrono. I reati ambientali infatti sono ancora pressoché puniti con sanzioni di tipo amministrativo fatta eccezione dell’unica norma che riconosce l’attività organizzata per il traffico illecito di rifiuti come delitto. Confidiamo dunque che, dopo anni di infiniti iter parlamentari, si arrivi finalmente ad un’intesa bipartisan per una legge efficace nella lotta all’ecomafie».

Per Ermete Realacci, responsabile Ambiente del Partito Democratico, «Inserire i reati ambientali nel codice penale, non porre limiti alle intercettazioni telefoniche per gli eco-criminali e introdurre norme più stringenti per fermare i traffici illeciti di rifiuti. Un plauso al presidente Pecorella per aver richiamato con competenza quelli che sono i punti chiave per non indebolire e rendere più efficace il contrasto alle ecomafie. A tal proposito è opportuno ricordare che sono state presentate diverse proposte di legge per inserire i reati ambientali nel codice penale e sarebbe davvero una riforma di civiltà se l´Italia finalmente approvasse una legge in tal senso, in linea con le indicazione che arrivano dall´Europa. Per quel che riguarda le intercettazioni telefoniche è fondamentale che il governo faccia marcia indietro nel testo del decreto in discussione alla Camera e su questo punto in particolare è stato presentato un emendamento a firma Realacci e Granata e sottoscritto da molti parlamentari di maggioranza e opposizione. Ci auguriamo di poter contare sull´autorevole sostegno anche del presidente Pecorella per condurre questa battaglia e non regalare vita facile alle ecomafie».

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