[30/04/2009] Energia

L’interdipendenza energetica Ue-Russia e il dumping nucleare di Tvel

BRUXELLES. Il commissario all’energia dell’Ue, Adris Piebalgs, è a Mosca insieme al ministro dell’industria ceco Martin Riman ed alla vicepremier svedese Maud Olofsson per incontrare il vice primo ministro russo Igor Sechin e Sergei Chmakto, ministro dell’energia del governo Putin. L’incontro si svolge nel quadro del quarto Consiglio permanente del partenariato energetico e la discussione verte sulla cooperazione energetica euro-russa e all’interno delle organizzazioni internazionali del settore.

Secondo la Commissione europea il Consiglio permanente del partenariato energetico «Ha permesso ai partecipanti di migliorare la loro comune comprensione dell’evoluzione delle relazioni Ue-Russia nel settore energetico nel prossimo futuro, in particolare per quel che riguarda gli effetti della crisi finanziaria sui settori dell’energia in queste due regioni del mondo».

Per Piebalgs «Occorre assolutamente rafforzare la fiducia tra l’Ue e la Russia, sulla base di quadri giuridici solidi. Dei negoziati sono già in corso in vista di un nuovo accordo di partenariato e di cooperazione Ue-Russia, ma dobbiamo progredire anche a breve termine. Diverse iniziative sono in corso, come il meccanismo di allerta rapida, che occorre rafforzare e rendere operative in termine di controlli e di prevenzione delle crisi».

I ministri e il commissario Ue hanno anche discusso della recente evoluzione delle politiche energetiche nell’Unione europea ed in Russia e continueranno ad operare per ripristinare una fiducia appannata dalla crisi del gas russo-ucraina di gennaio.

Ma sul vertice si è abbattuta la tegola dell’inchiesta anti-dumping avviata a fine 208 dall’Ue sulle attività di Tvel, il produttore russo di combustibile nucleare, in alcuni mercati esteuropei, e Sergei Chmatko non sembra disposto a fare sconti, alla fine del summit ha convocato i giornalisti per dire che «La Russia esprime la sua preoccupazione di fronte all’inchiesta anti-monopolio ed antidumping in corso in Europa contro Tvel ed abbiamo proceduto ad uno scambio di vedute su questa questione. Tvel funziona in maniera aperta e conforme ai principi della competitività. Noi garantiamo la sicurezza delle forniture di combustibile nucleare ai siti equipaggiati con reattori russi in Europa».

Definire aperta l’attività di un’industria sotto controllo (e segreto) statale e accusata di trafficare con Paesi che dovrebbero essere sotto embargo internazionale appare quantomeno azzardato, ma a quanto pare le ragioni russe hanno trovato orecchie sensibili nella delegazione dell’Ue che secondo Ria-Novosti «hanno ufficiosamente informato la parte russa che questa richiesta potrebbe rimanere senza seguito».

Comunque il ministro degli esteri russo, Sergei Lavrov, rilancia e ammonisce durante il Consiglio degli uomini d’affari «La Russia e l´Unione europea devono astenersi dai “colpi bassi” nella concorrenza economica all’estero. L´obiettivo politico è quello di far rientrare questa concorrenza in un quadro chiaro e comprensibile, sull’esempio delle competizioni sportive, di abolire la pratica dei “colpi bassi”» e dopo aver denunciato l’aumento del protezionismo provocato dalla crisi finanziaria globale, ha aggiunto che «Sfortunatamente l’Europa non coopera sufficientemente nella ricerca di misure anticrisi». Il prossimo appuntamento sulle relazioni energetiche euro-russe si terrà il 21 e 22 maggio a Khabarovsk.

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