[30/04/2009] Energia

Analisi del Piano energetico ambientale della provincia di Firenze (4)

FIRENZE. Abbiamo visto come il Peap quantifichi il potenziale apporto dell’eolico in provincia di Firenze in circa 450-536 Mw di potenza installabile. Su un consumo totale provinciale stimato (dati Enel 2004) in 4.346.000 Mwh/anno, la produzione raggiungibile con l’eolico andrebbe da 719.000 Mwh/anno (16,6%) a 857.600 (19,7%) a seconda del tipo di aerogeneratori utilizzato. Come sappiamo le stime sulla potenza da rinnovabili globalmente installabile in provincia indicano un valore da 530 a 815 Mwe, prevalentemente dovuti ad eolico, idroelettrico e solare fotovoltaico.

Per l’energia idroelettrica occorre ricordare come negli ultimi anni la provincia di Firenze abbia sviluppato progetti per lo sfruttamento energetico dei salti d’acqua sulle traverse presenti lungo il corso del fiume Arno: essendo la manutenzione di dette traverse di competenza dell’amministrazione provinciale, l’idea è di ammortizzare i costi tramite la produzione e la vendita di elettricità prodotta da impianti di mini-idroelettrico, cioè quegli impianti che, secondo la classificazione Unido (United nations industrial development organization), sono caratterizzati da una potenza installata minore di 1 Mw.

Secondo le stime effettuate dalla Provincia, sfruttando per l’energia 12 delle 20 briglie presenti sul corso dell’Arno nel territorio provinciale, si potrebbero «produrre 47 Gw (ogni gigawatt è pari a un milione di Kilowatt) per un valore di 9 milioni di euro l’anno», come si legge sul comunicato ufficiale. Qui è stata fatta, probabilmente, confusione con le unità di misura esatte, che poi ha generato una confusione ancora maggiore sui media che hanno riportato la notizia: la produzione elettrica è espressa tipicamente in Gwh (Gigawattora)/anno, mentre la potenza installata è da esprimersi in Gw.

A parte questa considerazione, il Peap (che adotta una terminologia corretta) stima una potenza installabile per l’idroelettrico di 43 Mw, a cui vanno aggiunti altri 3,5 Mw per il solo fiume Arno, per un totale di circa 47 Mw di potenza installata. La produzione ottenibile ammonta a 83 Gwh/anno per i corsi d’acqua secondari, e di 20 Gwh/anno dal tratto fiorentino dell’Arno, per un totale di circa 103 Gwh/anno. In particolare, è evidenziato come i dati sul fiume Arno, carenti, siano stati mutuati da quelli presenti nel piano energetico ambientale del comune di Firenze, ed è anche ricordato che «tutti i valori stimati non tengono conto del fatto che parte delle risorse idropotabili sono già state sfruttate», cioè gli invasi già presenti non sono considerati.

Riguardo, invece, allo sfruttamento dell’energia solare, il Peap indica in circa 100.000 mq la superficie disponibile su «edifici civili, sociali ed amministrativi» e in 150.000 i metri quadri disponibili su edifici industriali, commerciali e capannoni. Sono stati elaborati due scenari “estremi”: uno prevede di utilizzare tutte le superfici disponibili (scenario 1), e l’altro (2) prevede di detrarre, dal valore indicato, un 90% “a forfait” a causa delle riduzioni date da eventuali vincoli architettonici/paesaggistici, da esposizione od orientamento non ottimali, e altro. Il valore di circa 255.000 mq globalmente disponibili citato sopra è riferito allo scenario 2, che naturalmente è anch’esso in un certo senso “estremo”, e comunque puramente teorico.

Nella valutazione delle potenzialità, è stata calcolata nel 75% la parte di superficie degli edifici civili, sociali, amministrativi da destinare ai pannelli fotovoltaici, e nel 90% la parte di superficie per i pannelli sugli edifici industriali: le frazioni rimanenti sono da destinarsi all’installazione di impianti per il solare termico.

In generale, la potenza globalmente installabile per il fotovoltaico in provincia è di 214 Mw (77 edifici civili, 137 su edifici industriali) per il primo scenario, e di 1/10 (21,4 Mw) per il secondo scenario. La produzione netta stimata di energia per il fv va dai 25 Gwh/anno (2° scenario) ai 250 del primo scenario.

Rispetto al solare termico, la potenzialità di installazione va dai 28,6 ai 286 Mw (di cui 180 su edifici civili e 106 su edifici industriali), e la producibilità da 33,5 a 335 Gwh/anno a seconda dello scenario.

Le potenzialità per l’energia solare in provincia sono quindi attribuite dal Peap alla sola installazione di impianti su edifici, mentre nessun cenno è dedicato alla prospettive per l’installazione di centrali fotovoltaiche a terra. Inoltre, occorre considerare che, per entrambe le tipologie di edifici, vengono considerati “praticabili” solo quelli costruiti dopo il 1991, cioè «in regime di ex-legge 10/91 (legge sul risparmio energetico, ndr) e successive modifiche e integrazioni».

I dati relativi alle prospettive per il solare, quindi, sono da prendersi come puramente ipotetici, e la metodologia adottata per ricavarli appare decisamente meno “scientifica” rispetto a quella applicata per il calcolo dell’energia eolica installabile, cioè essa punta a stabilire dei valori massimi e minimi, senza produrre stime su valori più probabili. Appare chiaro che l’estensione dei calcoli ad eventuali progetti di installazione di centrali fotovoltaiche a terra e, per gli edifici, a quelli costruiti prima del 1991, potrà spingere decisamente al rialzo le valutazioni presentate.

Nei prossimi giorni vedremo le prospettive provinciali relative all’utilizzo energetico delle biomasse, alla geotermia a bassa entalpia, e le stime relative al rapporto costi/benefici per le varie fonti energetiche rinnovabili.

(4 – continua)

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