[05/05/2009] Comunicati

Al G8 university summit 2009 gli studenti si confrontano sullo sviluppo sostenibile

LIVORNO. Il mondo dell´Università come laboratorio di proposte per lo Sviluppo sostenibile. E´ con questo programma che sta per partire il G8 University summit 2009, promosso nell´anno di presidenza italiana del G8 dei Capi di Stato da Crui (Conferenza dei rettori delle università italiane), Politecnico di Torino e Commissione italiana per l´Unesco. Un doppio interessante appuntamento che vedrà impegnate tutte le componenti del mondo dell´università dei paesi del G8, degli Outreach 5 (Brasile, Cina, India, Messico e Sud Africa), del gruppo MEM (Corea del Sud, Australia, Indonesia) e di alcuni paesi della sponda del Mediterraneo, del Medio Oriente e dell´America Latina in un confronto sui temi, come detto, della Sostenibilità. Ma la novità è che per la prima volta anche gli studenti saranno chiamati a dare il loro contributo, in un momento a loro dedicato che si svolgerà dall´8 al 9 maggio 2009 a Palermo.

Il G8 University students summit, vedrà i ragazzi discutere del tema dello sviluppo sostenibile, come nel successivo incontro dei rettori a Torino, ma gli studenti si confronteranno anche sulla cultura della legalità per la promozione della pace e il ruolo che questi temi hanno nella formazione dei cittadini del futuro. Sono stati invitati a portare il loro contributo alla discussione testimonial come il premio nobel Rigoberta Menchu e personalità di rilievo nazionale e internazionale quali Jeremy Rifkin, Piero Grasso e Vincenzo Scotti.

Significative e assai condivisibili le parole di Giovanni Puglisi, vice presidente della Crui e presidente della Cni per l´Unesco: «La creazione di una società sostenibile e pacifica non è solo un sogno. Non si può immaginare tuttavia che essa sia riservata a pochi fortunati, deve essere aperta a tutti. In quest´ottica, un sostanziale avanzamento in tema di accordi internazionali sullo sviluppo può partire proprio dall´educazione. Tramite gli strumenti offerti dalla scuola e da altri contesti culturali e formativi si garantisce agli individui la possibilità di accedere ad un migliore stile di vita e a migliori opportunità e scelte. Sono tutti gli aspetti dell´esistenza - prosegue Puglisi - a rappresentare occasioni di crescita e di confronto con gli altri e in questo senso lo stile e le scelte di vita giocano un ruolo essenziale. Qui si colloca la necessità di promuovere la cultura della pace e della legalità. Senza un clima di pace non si può creare sviluppo e senza cultura della legalità i gruppi sociali non possono interagire positivamente nella società multiculturale».

Dal 17 al 19 maggio 2009 al Castello del Valentino di Torino sarà invece la volta del G8 university summit, come lo scorso anno in Giappone aperto a rettori e presidenti delle Università. Circa 40 delegati si confronteranno in sessioni di lavoro dedicate ai temi dell´Economia, dell´Etica, dell´Ecologia e dell´Energia. Ciascun tema sarà affrontato da un gruppo di lavoro presieduto da un relatore d´eccezione: Mario Monti (former EC commissioner) per l´Economia, Pei Gang (accademico della Chinese academy of sciences) per l´Etica, James Barber (presidente dell´International society of photosynthesis research) per l´Energia e Kwabena Akyeampong - (viceministro per il Turismo del Ghana) per l´Ecologia.

Il lavoro dei gruppi sarà la base di discussione da cui partirà la sessione plenaria dei delegati per giungere alla dichiarazione finale che sarà sottoscritta il 19 maggio e consegnata alla presidenza del Consiglio dei ministri in vista del G8 dei capi di stato. Francesco Profumo, rettore del Politecnico di Torino spiega infine che: «Il G8 university summit rappresenta un´occasione unica per riunire rettori e presidenti di atenei di così tante Nazioni per riflettere insieme sul ruolo fondamentale dell´Università e su come rilanciarlo alla luce dell´attuale contesto mondiale, in cui le esigenze di formazione e di ricerca sono profondamente mutate. Il tema identificato per il summit di quest´anno è il contributo che le università, tramite la loro funzione educativa, possono svolgere nel promuovere uno sviluppo sostenibile e responsabile, a livello locale e globale ed è per noi motivo di orgoglio che il primo summit a tenersi in Europa si svolga in Italia, in particolare a Torino, città protagonista di grandi eventi internazionali e abituata a raccogliere le sfide per l´innovazione».

«Credo infatti -conclude- che l´Università possa e debba essere anticipatrice del futuro. Dove si fa ricerca e si formano i giovani, in un laboratorio virtuale governato dalla dialettica transnazionale del sapere che non conosce barriere culturali o linguistiche, lì prende corpo la sperimentazione e si genera innovazione. Sia questa un nuovo modello di green campus realmente sostenibile, che possa essere esportato e applicato ad altre realtà e guardato anche dalla politica e dall´economia come un microcosmo delle nostre società, o uno sforzo intellettuale verso un nuovo modello di interazione e collaborazione su scala globale».

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