[08/05/2009] Rifiuti

L´osservatorio nazionale: affidare al Sina la raccolta dati sui rifiuti

LIVORNO. L’Osservatorio nazionale rifiuti sottolinea che “il sistema di rilevamento dei dati in materia ambientale costituisce la base necessaria per avere un quadro conoscitivo completo ed aggiornato sull’andamento delle varie matrici ambientali (aria, acqua, suolo ecc.) ed è fondamentale per lo svolgimento delle attività di governo, pianificazione e controllo attribuite allo Stato, alle Regioni e alle Province” e data la situazione complessa e caotica che caratterizza il settore della produzione e gestione dei rifiuti (di cui diamo conto in altro articolo) per avere una visione complessiva almeno del comparto che riguarda i rifiuti urbani (indifferenziati e non) ha effettuato una ricognizione sulle diverse modalità di acquisizione dati relativi al 2008.

Da questa esplorazione è emerso che, alcune Regioni e province hanno adottato un proprio sistema di acquisizione dati relativo alla produzione dei rifiuti urbani (ma non degli speciali) che permette di avere maggiori informazioni, in tempi più rapidi rispetto al Mud e con dati più significativi rispetto alle tipologie impiantistiche (quelle interessate dalla destinazione dei rifiuti urbani differenziati ed indifferenziati).

Inoltre a livello nazionale è previsto un nuovo sistema di acquisizione dati, definito “Catasto telematico rifiuti”, in corso di sperimentazione presso il sistema agenziale delle Arpa, con la finalità di acquisire un elevato numero di informazioni ambientali prodotte a livello locale relative alla gestione dei rifiuti.
Appurato quindi che l’attuale sistema è caratterizzato da un elevato livello di eterogeneità e di farraginosità e che non corrisponde quindi all’obiettivo di fondo dell’acquisizione dei dati ambientali, che è appunto quello di avere un sistema conoscitivo certo su cui andare a svolgere le funzioni di governo, l’Onr prova a dare un proprio contributo per risolvere questa situazione.
Che è un po’ come l’uovo di Colombo.

Esiste già infatti il Sistema informativo nazionale ambientale (Sina), nato presso il ministero dell’Ambiente e successivamente, per le funzioni di raccolta dati di interesse ambientale, trasferito all’Anap (poi Apat e oggi Ispra), e per dare attuazione ad una serie di provvedimenti normativi finalizzati al suo sviluppo, a fine 2001, è stato anche approvato il “Programma di sviluppo del Sistema nazionale di osservazione ed informazione ambientale”.

Un programma che prevede un sistema a rete articolato a livello nazionale e regionale, definendo tra l’altro tutti i soggetti che operano nello spazio SINAnet, dal Ministero ambiente, al sistema delle agenzie ambientali, dai i punti focali regionali alle Regioni, e che prevede anche la costituzione del Tavolo di coordinamento.
Quindi il sistema a rete esiste, quello che serve è renderlo funzionale sul capitolo acquisizione dati, per soddisfare le esigenze degli enti di programmazione e controllo e per renderlo coerente “con le strategie comunitarie e nazionali in materia di raccolta, gestione e scambio delle informazioni tra i diversi livelli istituzionali, che prevedono che le informazioni debbono essere gestite il più possibile vicino alla fonte, raccolte un’unica volta e condivise con gli altri soggetti interessati per più finalità”.

Nella proposta che fa l’Onr, il sistema deve essere in grado di acquisire e rendere fruibili a tutti i soggetti interessati, informazioni ambientali che siano attendibili, tempestive, accurate, adeguate e trasparenti. Altri punti imprescindibili sono: “la condivisione delle informazioni ambientali, che deve interessare tutti i soggetti depositari di funzioni conferite da norme in materia di rifiuti; il perseguimento di strategie che mirino ad una semplificazione e razionalizzazione dei processi di acquisizione dati, nonché ad un’armonizzazione dei data-base disponibili; la standardizzazione dei processi di acquisizione secondo regole comuni e condivise, nonché la diffusione e circolazione delle informazioni con particolare riferimento a tutti i soggetti titolari di funzioni di programmazione e pianificazione, vigilanza e controllo. Indirizzi univoci per la standardizzazione di voci e processi che concorrono alla produzione del dato grezzo”.

Per organizzare questa rete è necessario intanto inquadrare i ruoli ed i fabbisogni informativi minimi, le modalità di produzione, validazione e messa a disposizione dei dati da parte dei singoli produttori del dato, in modo tale che le informazioni condivise ai diversi livelli territoriali siano affidabili, coerenti e confrontabili. Inoltre l’acquisizione dei dati deve essere fatta una sola volta e gestita laddove questa raccolta possa essere fatta nel modo più efficiente, per poi essere travasata da un sistema all’altro mantenendo per quanto possibile inalterata la struttura e l’organizzazione dei dati.

Per soddisfare queste esigenze e rendere operativo il sistema, il modello a rete ipotizzato deve quindi prevedere la definizione dei contenuti minimi, l’ individuazione dei soggetti coinvolti in qualità sia di fornitori che di fruitori delle informazioni, la definizione di un processo organizzativo che consenta di raccogliere e verificare le informazioni il più possibile vicino alle fonti che le producono, in modo da svolgere tempestivamente ed efficacemente le attività di integrazione ed armonizzazione dei dati forniti da fonti diverse.

Quindi gli aspetti qualificanti del sistema si possono sintetizzare nella individuazione univoca dei soggetti produttori delle informazioni, l’utilizzo di un’anagrafica comune a livello regionale relativa ai tutti i soggetti di interesse ambientale, che permetta di incrociare ed integrare le informazioni anche provenienti da fonti diverse, relative ai rifiuti, con i dati relativi ad altri aspetti ambientali (acqua, aria, suolo…); l’individuazione nell’ambito dei punti focali regionali di un soggetto avente il ruolo di amministratore del sistema e infine l’utilizzo degli opportuni strumenti di cooperazione applicativa che consentano la tracciabilità dei rifiuti ovvero il trasferimento delle informazioni a livello nazionale ed europeo per la loro diffusione e circolazione, in particolare a tutti i soggetti titolari di funzioni di programmazione e pianificazione, vigilanza e controllo.
Una proposta che secondo l’Onr potrebbe essere approfondita attraverso il tavolo di coordinamento Sina, che - nell’ambito della Conferenza Stato-Regioni - può garantire il necessario raccordo istituzionale.

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