[12/05/2009] Urbanistica

La diga e il terremoto

ROMA. Un anno fa, il 12 maggio 2008, un terremoto di magnitudo 7,9 investì i territori a nord-ovest del Sichuan, in Cina. I morti accertati furono 70.000 e i feriti 370.000. Le cause di questo terremoto di così grande potenza e con effetti così tragici potrebbero non essere del tutto naturali. Il terremoto potrebbe essere correlato all’entrata in attività di una diga – di una grande diga – costruita dall’uomo: la diga, alta 156 metri, di Zipingpu.

Questo è, almeno, quello che ipotizza in un’intervista alla rivista americana Science un geologo cinese, Fan Xiao, che lavora nella città di Chengdu presso l’Ufficio di geologia e risorse minerarie della provincia dello Sichuan.

La diga, che si trova a 5,5 chilometri dall’epicentro del sisma, è stata costruita di recente e nel 2004 è iniziato il progressivo riempimento dell’invaso. Nel giro di due anni il livello delle acque è salito fino a 120 metri. Nei mesi successivi la diga e tutte le sue funzioni hanno subito le prove di collaudo, finché nei primi mesi del 2008 sono state aperte le paratie e la diga ha iniziato sversare acqua a valle per trasformare energia cinetica in energia elettrica. Il livello delle acque dell’invaso si sono, così, repentinamente abbassate. In pochi giorni alcune centinaia di milioni di tonnellate di acqua hanno cessato fare pressione sulla faglia sottostante, generando delle instabilità – sostiene Fan Xiao – che hanno fatto scattare il terremoto.

L’ipotesi non è senza fondamento. Si conoscono, in letteratura, terremoti correlati alla presenza di una diga. Ma nessuno di così elevata potenza. Il più forte sisma correlato a una diga mai registrato prima, infatti, è stato un terremoto avvenuto nel 1967 in India che causò 200 morti ed ebbe magnitudo 6,5.

Inoltre nella provincia del Sichuan, in prossimità della diga, nei primi mesi del 2008 sono state registrate ben 200 scosse sismiche, cinque delle quali di magnitudo superiore a 3,0 e – sostiene ancora Fan Xiao – tutte correlate, in maniera statisticamente significativa, con le attività della diga e, in particolare, con il rapido svuotamento dell’invaso.

Sia ben chiaro – avverte Fan Xiao – la diga non è la causa prima del terremoto (la causa resta l’energia accumulata nel sottosuolo in seguito allo scontro tra diverse placche). Ma può essere un grilletto che fa scattare il terremoto in anticipo. In altri termini un terremoto di magnitudo intorno a 8,0 nel nord-ovest del Sichuan sarebbe prima o poi avvenuto. La diga potrebbe averlo fatto scattare prima. Ma quanto prima? Non lo sappiamo: di anni, di decenni o persino di secoli.

L’ipotesi del geologo cinese registrata dalla rivista Science è tutta da verificare. Ma l’idea che attività umane (una diga, un’esplosione nucleare nel sottosuolo) possano scatenare un terremoto (o almeno accelerarlo) è relativamente nuova ma ormai è matura perché sia scientificamente verificata. Occorre fare più ricerca in questo senso.

Ma ammettiamo che essa sia vera. Che una grande diga possa trasformarsi nel grilletto che innesca un terremoto, quali conseguenze ne traiamo: bisognerà smettere di costruirle? Occorrerà costruirle solo in luoghi geologicamente sicuri? Oppure, come suggerisce fan Xiao, la costruzione di una grande diga – cui un paese come la Cina non vuole rinunciare – dovrà essere accompagnata (anche) da robuste azioni di prevenzione antisismica?

Sono domande più aperte di quanto sembri a prima vista. Su cui conviene iniziare a riflettere.

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