[13/05/2009] Rifiuti

Imballaggi e riduzione dei rifiuti, l´Ue stimola l´attenzione degli Stati

LIVORNO. La Comunità europea continuerà a monitorizzare gli sviluppi nel settore degli imballaggi di bevande e verificherà in quali misure dovranno essere presi ulteriori provvedimenti a livello normativo e non, per mitigare l’impatti ambientali di tali tipi di rifiuto e per contribuire al funzionamento del mercato interno.

Allo scopo di armonizzare la disciplina nella Comunità, per sostenere gli operatori economici e le autorità degli Stati membri che si occupano degli imballaggi di bevande e dei loro rifiuti, la Commissione europea ha adottato una comunicazione (pubblicata sulla Gazzetta ufficiale europea di ieri) sui diversi aspetti giuridici e sulle eventuali ripercussioni sul mercato interno delle misure di regolamentazione nel campo degli imballaggi di bevande.

Perché la disciplina europea sugli imballaggi (direttiva 94/62/CE) ha sia lo scopo di ridurre la produzione di rifiuti da imballaggio e di favorire il loro riutilizzo, riciclaggio e recupero, sia lo scopo di garantire la libera circolazione della merci.

Gli imballaggi del resto hanno una loro funzione sociale ed economica e sono un elemento indispensabile del sistema moderno di movimentazione delle merci. Sono prodotti adibiti a contenere e a proteggere le merci ai fini della loro presentazione e della loro circolazione dal produttore al consumatore, ma sono anche prodotti destinato, prima o poi, a entrare nel flusso dei rifiuti.

Per mitigare il loro impatto ambientale, secondo la direttiva europea, gli Stati membri devono garantire l´istituzione di sistemi di gestione della raccolta, del riutilizzo di imballaggi usati, del riciclaggio o recupero di rifiuti di imballaggi, in modo da canalizzarli verso le alternative più appropriate di gestione dei rifiuti. A tal fine la direttiva considera prioritarie le misure volte a evitare la produzione di rifiuti di imballaggi ed elenca inoltre altri principi fondamentali quali il riutilizzo degli imballaggi, il riciclaggio e altre forme di recupero dei rifiuti di imballaggi.

Però i sistemi nazionali di riutilizzo degli imballaggi riguardano vari tipi di imballaggi: alcuni dei quali funzionano - in particolare e secondo la commissione quelli per gli imballaggi da trasporto (ad esempio casse e pallet, ma anche per gli imballaggi di bevande nel settore alberghiero, della ristorazione e del catering) – ed altri no, come il settore delle bevande.

Inoltre, le misure normative prese a livello degli Stati membri per introdurre sistemi di riutilizzo degli imballaggi di bevande possono servire fini ambientali, ma potenzialmente possono anche dividere il mercato interno. Per gli operatori del mercato attivi in diversi Stati membri questi sistemi rendono più difficile approfittare delle opportunità commerciali del mercato interno. Perché invece di vendere lo stesso prodotto nello stesso imballaggio in diversi mercati, gli operatori sono obbligati ad adattare gli imballaggi alle prescrizioni di ogni singolo Stato membro, generalmente con costi supplementari. Ed ecco che l’effetto armonizzante della direttiva europea, che mira anche a garantire il funzionamento del mercato interno, rimane limitato. Non a caso l´esperienza passata e i casi attuali dimostrano che l´adozione di misure unilaterali in diversi Stati membri continua a porre problemi. In particolare, i procedimenti di infrazione nel settore delle bevande hanno dimostrato che le disposizioni nazionali possono comportare distorsioni della concorrenza.

Si spiega quindi l’intervento della commissione nel campo degli imballaggi di bevande: produrre una maggiore trasparenza nel quadro normativo applicabile a livello comunitario mediante la descrizione di alcuni imperativi dal punto di vista comunitario.

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