[14/05/2009] Parchi

Lista Rossa: sempre più uccelli a rischio estinzione

LIVORNO. Secondo l´ultima valutazione della Lista Rossa dell’Iucn delle specie minacciate, sempre più specie di uccelli del mondo sono a rischio estinzione. BirdLife International, che ha condotto la ricerca per conto della Red List, ha classificato 1.227 specie, il 12% del totale, come minacciate di estinzione. C’è però una buona notizia: se vengono messe in atto azioni di salvaguardia, le specie di avifauna possono essere salvate. La Lista Rossa Iucn aggiornata conta ora 192 specie di uccelli nella categoria “Critically Endangered”, quella a più elevato rischio, con due specie in più rispetto al 2008.

Nella Lista Rossa aggiornata 77 specie di uccelli hanno cambiato classificazione, spesso grazie all’acquisizione di una migliore conoscenza delle minacce per le varie popolazioni, ma 12 di queste hanno cambiato categoria a causa di modifiche demografiche e del loro areale, 8 di queste sono state inserite a un livello di minaccia di estinzione più alto.

In totale, sono nove le specie inserite a rischio di estinzione: falco-aquila di Flores (Spizaetus Floris), nightingale reed-warbler (Acrocephalus luscinius),martin pescatore delle Marquesas (Todiramphus godeffroyi), mangiamiele facciarossa (Gymnomyza aubryana), fringuello arboricolo di Charles (Camarhynchus pauper), palila (Loxoides bailleui), sidamo di Lark (Heteromirafra sidamoensis), colibrì “gorgeted puffleg” (Eriocnemis isabellae), passero macchiaiolo di Antioquia (Atlapetes blancae).

Sei sono passate dalla categoria in via di estinzione a quella a rischio di estinzione, una il Bulo Burti Boubou (Laniarius liberatus), è stato spostato dalla categoria critically Endangered a quella not recognized. Tra le specie più a rischio BirdLife International segnala lo svasso dal cappuccio (Podiceps gallardoi), prossimo all’estinzione, una specie descritta solo nel 1974 e che vive in pochi laghi tra l’Argentina e il Cile; la Palila (Loxioides bailleui) un grande fringuello che vive nelle Hawaii e che è diventata una delle 13 specie a rischio di quelle isole, diventate un vero e proprio hotspot dell’estinzione dell’avifauna; l’uccello lira di Albert (Menura alberti) che vive in piccole aree delle foreste pluviali australiane tra Blackwall Range, Nuovo Galles del Sud, e il Mistake Range, nel Queensland,; il martin pescatore delle Marquesas (Todiramphus godeffroyi) endemico delle isole Marchesi, nella Polinesia Francese; il gufo della Viregini (Bubo virginianus), considerato a rischio di estinzione; il pavone verde (Pavo muticus), passato da vulnerabile a rischio di estinzione; l’orange-necked partridge Orange-collo Partridge (Arborophila davidi) passato da minacciato di estinzione ad a rischio; la gru coronata grigia (Balearica regulorum) che è diventata vulnerabile.

Secondo Simon Stuart, a capo della Species survival commission dell’Icn, «E ´estremamente preoccupante che il numero di uccelli a rischio di estinzione nella Lista Rossa Iucn continui ad aumentare, nonostante il successo delle iniziative di salvaguardia in tutto il mondo». Una specie scoperta di recente, il colibrì Eriocnemis isabellae, compare per la prima volta sulla Lista Rossa Iucn ed è già classificata estinzione. Il coloratissimo uccellino vive solo in un habitat di 1.200 ettari nelle foreste pluviali di montagna di Pinche, una catena montuosa nel sud-ovest della Colombia, un habitat limitatissimo che viene eroso al ritmo dell’8% all’anno dalle piantagioni di coca.

Il Sidamo di Lark (Heteromirafra sidamoensis), che vive nell’altopiano di Libeň in Etiopia, è candidato a diventare il primo uccello estinto dell’Africa a causa del cambiamento dell’utilizzo dei suoli. Proprio in coincidenza con il duecentesimo anniversario di Darwin, uno dei sui famosi fringuelli delle Galapagos, quello arboricolo di Charles (Camarhynchus pauper) è a rischio di estinzione a causa di un parassita introdotto dall’uomo.

«In termini globali – sottolinea Leon Bennun, direttore per la politica scientifica di BirdLife - le cose continuano a peggiorare - ma quest’anno ci sono alcune storie di reale successo per la conservazione che ci danno la speranza e un punto di riflessione per il futuro». Il problema è anche che uccelli già rari stanno diventando ancora più rari.

Nell’America nord-orientale il rondone codaspinosa dei camini (Chaetura pelagica) è ormai quasi impossibile da vedere in volo e questa specie, prima abbastanza comune in tutto il continente è diminuita del 30% solo negli ultimi 10 anni, è stata spostata dal livello di minaccia bassa di estinzione a quello minacciato di estinzione.

Il continente nero non sta meglio: «In tutta l´Africa, rapaci prima diffusi stanno scomparendo ad un ritmo allarmante – dice Jez Bird, Global Species Programme Officer di BirdLife – e come un risultato specie simbolo come il falco giocoliere (Terathopius ecaudatus) e l’acquila marziale (Polemaetus bellicosus) sono stati inseriti in una categoria superiore di minaccia. Questi uccelli sono lo specchio del declino di molte specie, in ogni continente».

Ma non c’è solo la perdita di bellezza e vita: in Brasile, il grande pappagallo ara di Lear o ara indaco (Anodorhynchus leari) è risalito dalla categoria in via di estinzione a quella a rischio e la popolazione di questo spettacolare uccello blu è cresciuta di 4 volte grazie allo sforzo congiunto di organizzazioni internazionali e brasiliane.

In Nuova Zelanda, il petrello di Chatham (Pterodroma axillaris) è stato salvato grazie al lavoro svolto dal New Zealand Department of Conservation ed è passato dalla categoria in via di estinzione a quella a rischio. A Mauritius, la splendida Foudia di Maurizio (Foudia rubra – nella foto) è stata salvata dall’estinzione dopo lo spostamento della sua popolazione in un’isola libera dai predatori introdotti dall’uomo ed ora è “solo” minacciata di estinzione, non più a rischio.

BirdLife sta facendo un lavoro analogo per salvare altre 32 specie di uccelli. "Sia il petrello che la foudia hanno sofferto per l’introduzione di specie invasive, e affrontare questo problema è una delle 10 principali azioni necessarie che BirdLife ha individuato per prevenire una ulteriore estinzioni di uccelli – dice Stuart Butchart, coordinatore della Global Research e Indicatrs di BirdLife - Ma per raggiungere questo obiettivo, sono necessarie maggiori risorse. I cambiamenti di quest’anno nella Lista Rossa ci dicono che possiamo ancora cambiare le cose per queste specie. Ma non serve solo la volontà di agire».

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