[15/05/2009] Rifiuti

Bioplastica per le bottiglie di Coca Cola

LIVORNO. La Coca-Cola fino ad ora nel mondo non è stata certo conosciuta per la sua responsabilità ambientale e sociale, ma il nuovo corso della multinazionale delle bollicine punta proprio sull’ambiente per recuperare un’immagine offuscata. La Coca Cola Company ha annunciato il suo “PlanBottle” cioè la produzione di bottiglie di bio-plastica completamente riciclabili e composte per circa il 30% con derivati della canna da zucchero e della melassa.

La multinazionale Usa nel 2009 testerà le nuove bottiglie in nord America per l’acqua Desani ed alcune marche di bevande gasate, nel 2010 l’uso della bio-plastica dovrebbe essere esteso al mercato delle acque vitaminizzate.

Negli Usa un numero crescente di produttori di generi alimentari e bevande sta cercando di ridurre gli imballaggi e di renderli più ecologici, soprattutto dopo che il gigante della grande distribuzione Wal-Mart ha introdotto una “carta a punti” per gli imballaggi che tiene conto della capacità dei suoi fornitori di ridurre la produzione di rifiuti e di risparmiare le risorse naturali riducendo l’impatto ambientale dei loro prodotti.

La Coca Cola cerca di scavalcare i suoi diretti concorrenti, Pepsi e Nestlé, che hanno introdotto sul mercato bottiglie di plastica più leggere, cosa che in Italia è sdtata fatta anche da San benedetto, mentre la prima azienda tricolari a presentarsi al pubblico con bottiglie in palstica biodegradabile è stata l´acqua Sant´Anna, alcuni mesi fa.

Secondo Muhtar Kent, presidente della Coca-Cola Company, «Il “PlantBottle” è un significativo sviluppo dell’innovazione del packaging sostenibile. Si basa sul nostro patrimonio di conoscenze ambientali e indica la strada che dobbiamo percorrere per realizzare la nostra visione ed eventualmente introdurre bottiglie prodotte in materiali che siano riciclabili e rinnovabili al 100%».

La cosa ha il pieno appoggio di Carter Roberts, presidente del Wwf Usa: «La Coca-Cola Company è una società che ha il potere di trasformare il mercato e l’introduzione del “PlantBottle” è un altro grande esempio della sua leadership sulle questioni ambientali. Siamo lieti di lavorare con la Coca per affrontare le questioni della sostenibilità e portare questa novità nella catena di approvvigionamento della più grande industria del mondo».

A dir la verità , così come la spiega Coca Cola, c’è ancora un bel pezzo di strada da fare per la bottiglia davvero in bio-plastica: «Il "PlantBottle” è attualmente realizzato attraverso un processo innovativo che trasforma la canna da zucchero e la melassa, un sottoprodotto della produzione dello zucchero, in una componente chiave per la plastica Pet. Coca-Cola sta anche studiando l´uso di altri materiali vegetali per le future generazioni di "PlantBottle”»

Insomma, la produzione della nuova bottiglia di plastica è lontano dall’essere completamente “bio” ma è sicuramente più efficiente sotto il profilo ambientale: Un’analisi del ciclo di vita commissionata all’Imperial College of London indica la "PlantBottle, riduce le emissioni di anidride carbonica fino al 25% rispetto alle bottiglie tradizionali in Pet, inoltre le nuove bottiglie possono essere riciclate e riutilizzate più volte.

«Il “PlantBottle” rappresenta il prossimo passo nell’evoluzione del nostro sistema verso la bottiglia del futuro – spiega Scott Vitters, direttore per il packaging sostenibile della Coca-Cola - Questa innovazione è una vera e propria vittoria, perché ci avvicina al nostro concetto “rifiuti zero” con un materiale che riduce la nostra impronta di carbonio ed è anche riciclabile»

La Coca-Cola all´inizio di quest´anno ha avviato il più grande impianto di riciclaggio bottiglia di plastica del mondo a Spartanburg.

Qualcosa di analogo, anche dopo le esperienze in corso in Italia ed in Gran Bretagna, si muove in Francia: la società “ Vegetal & Mineral Water” avvierà quest’estate la produzione di bottiglie in bio-plastica riciclabile e compostabile, prodotte a partire da mais e patate non Ogm.

La produzione su grande scala delle bio-bottiglie sarà realizzata in collaborazione con l´Ecole supérieure d´ingénieurs en emballage et conditionnement di Reims e l’impianto di imbottigliamento è in corso di costruzione a Bourbonne-les-Bains, una città nota per la qualità della sua acqua.

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