[15/05/2009] Urbanistica

Un´edilizia più sostenibile? L´Ance ci prova chiedendo «regole chiare»

LIVORNO. Per la prima volta insieme le organizzazioni imprenditoriali e sindacali e tutta la filiera del settore costruzioni si sono riunite a Roma per chiedere «regole chiare» e lanciare proposte a sostegno della legalità e della qualità del costruire. Gli stati generali dell’edilizia insomma, un settore che in un Paese che ha sempre premiato più la rendita del reddito pesa sul Pil per il 12%. Nel corso degli stati generali delle costruzioni, gli edili sono partiti dalla tragedia del terremoto per affermare che la ricostruzione dell’Abruzzo diventa «l’emblema della ricostruzione di tutto il Paese, anche attraverso la indispensabile messa in sicurezza del territorio e l’avvio di un piano di manutenzione programmata per mantenere in efficienza il patrimonio edilizio, concorrendo al tempo stesso alla maturazione di un processo di consapevolezza sociale di tale necessità», ma ammettono anche che «la presenza di un’offerta non sempre qualificata, spesso all’insegna della quantità, l’insieme di norme confuse e l’affermarsi di una logica improntata sovente al massimo ribasso, hanno finito in molti casi per penalizzare le imprese sane». E soprattutto i cittadini, aggiungiamo noi.

Per quanto riguarda le proposte uscite dal manifesto degli edili si nota però subito una cosa: non si chiedono inutili e faraoniche grandi opere tanto care negli spot governativi, bensì «l’attuazione di politiche di rigenerazione urbana e la realizzazione di un programma di opere piccole e medie». Il piano di rilancio dell’edilizia secondo i costruttori poi dovrebbe favorire attraverso la leva fiscale «interventi di adeguamento tecnologico e di risparmio energetico e incentivare «un processo di sostituzione edilizia per la demolizione di edifici obsoleti e di scarsa qualità e la loro ricostruzione secondo criteri di sicurezza e risparmio energetico, attraverso premi volumetrici e detrazioni fiscali».

Proprio quest’ultimo passaggio è stato sottolineato e apprezzato da Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente, che ha commentato la relazione del presidente dell’Ance, Paolo Bozzetti agli Stati generali delle costruzioni di Roma. «L’edilizia di qualità, centrata sulla riqualificazione energetica e sulla messa in sicurezza del patrimonio abitativo e del territorio, rappresenta un interessante modello di sviluppo occupazionale ed economico per il Paese. Concordiamo con l’Ance sulla necessità di semplificare le procedure e siamo convinti che la ricostruzione in Abruzzo debba rappresentare l’occasione per il rilancio qualitativo del settore – ha concluso Cogliati Dezza - ma questo settore potrà realmente diventare quello trainante della nostra economia solo se punterà all’obiettivo di uscire dalla crisi economica attraverso le opportunità offerte dalla sfida climatica. Efficienza energetica e bioedilizia quindi, come presupposti irrinunciabili anche per l’housing sociale».

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